Sono trascorsi anni dalla prima pubblicazione eppure il libro di Serena Maiorana, “Quello che Resta. Storia di Stefania Noce. Il femminicidio e i diritti delle donne nell’Italia d’oggi”, rimane attuale e vivo.
Si, un libro vivente per comunicare al mondo una delle storie più atroci sul femminicidio senza cadere nella retorica o nei banali luoghi comuni.
La storia di Stefania Noce, la studentessa 24enne dell’Università di Catania uccisa nel 2011 dall’ex fidanzato Loris Gagliano, viene raccontata dalla scrittrice con precisione e delicatezza.
Serena Maiorana non si ferma alla storia, ma snocciola di seguito al racconto dati importanti sulla violenza di genere che fanno riflettere.
E’ già uscita la nuova edizione del libro con un aggiornamento su tutti i dati tecnici.
La scrittrice originaria di Milazzo a bordo di un camper ad ottobre 2016 ha attraversato la Sicilia insieme a Maria Andaloro, la fondatrice di Posto Occupato la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Un Tour per raccontare, ma soprattutto per ascoltare.
Il nome del tour “Franca e le Altre” ha preso spunto dalla storia di Franca Viola, che nel 1967 si ribellò al matrimonio riparatore con l’uomo che l’aveva violentata. Un’iniziativa che ha ottenuto un grande successo e che si aggiunge a tutte le altre portate avanti da Posto Occupato;
Proprio nei giorni scorsi l’iniziativa di Maria Andaloro ha varcato le soglie del Senato con una conferenza stampa insieme alle senatrici del Pd Silvana Amati e Maria Cecilia Guerra dove è intervenuto anche il presidente Pietro Grasso.
Quel Posto sarà occupato anche nella sala d’attesa della sede Inps di Roma Eur cosi come voluto ieri dal Presidente dell’Inps Tito Boeri.
Un posto occupato poi ci sarà alla mostra “Identità Siciliane. Contemporanea Artist from Sicily con il progetto a cura della Fondazione Benetton che sarà ospitato fino al 10 marzo presso i Cantieri culturali alla Zisa a Palermo.
Serena Maiorana rimane l’esempio di una giovane giornalista e scrittrice che non si arrende andando fino in fondo per comprendere le cose, per divulgarle, ma soprattutto per non dimenticare e per onorare la memoria di tutte le donne vittime di femminicidio.