Mi piace parlare con la gente, e da un pó di tempo, ho scoperto una “nuova sensazione”, ovvero, ho scoperto il gusto di ascoltarla.
Ascoltarla (ma senza telefono in mano eh)!
Le storie che sento sono sempre diverse, interessanti, a volte buffe, assurde o comiche, romantiche o scandalose, comunque tutte uniche, ma uniche davvero, perchè ogni essere umano è un microcosmo a se.
In ogni storia c’è a da imparare, da scoprire, da capire, ed a volte, possono essere tratti spunti da non sottovalutare.
Ho scoperto, anche quanto possono essere utili, anche le esperienze che chi ci sta accanto ci racconta.
Sapere di come si è innamorato qualcuno, di quando il cuore gli è battuto forte l’ultima volta, di quella volta che lui (lei) all’improvviso è spuntato sotto l’ufficio, oppure lo hai beccato in palestra e ti tremavano le gambe.
Di come ogni volta che incroci lo sguardo o senti l’odore di qualcuno che ti piace, dimentichi pure andare sulla home di fb a vedere che succede, dimentichi dell’appuntamento con l’estetista (o forse no dipende dai peli).
Giusto per divagare, Voi non lo sapete, cari uomini, ma dopo il mal di testa ed il ciclo, noi donne abbiamo pure il deterrente “ceretta”.
(Non possiamo svelarvi tutti i nostri segreti).
Comunque Si, quando ci piace qualcuno non ci sono cazzi, ci piace e basta.
E quando non ne siamo sicuri, (secondo me) è solo perchè non ci piace veramente.
Ed è così, che quando non siamo certi di un amore, diciamo al mondo, ma soprattutto a noi stessi, così: “Ci stiamo frequentando”.
Si perchè nell’era del refound dopo 30 giorni di tempo (vedi Zara) ci sta che una/uno un’amore se lo prova.
Vedi come ti sta, insomma.
Vedi se stai bene con lui, vedi se piace ai tuoi, ascolti le amiche, cerchi di capire se gli fanno allergia i peli del gatto, e per valutare il grado di “pulizia” appena arrivi a casa sua, passi il dito sulla libreria come le suocere.
Per non parlare di come aspetterai il momento in cui lascerà incustodito il suo cellulare, per sgamare quante vite/zite o inciuci, ha.
Non lo possiamo dire subito: “Mi sono innamorata”.
Ci vuole il momento giusto, e prima bisogna frequentarsi per un pó.
Che ne sappiamo se russa, che ne sappiamo, se dentro il cassetto delle mutande tiene la foto della sua ex, chi ci garantisce che la domenica non ci degnerà di uno sguardo perchè gioca la Juve? O che la sua mamma ancora gli prepara la valigia?
Come possiamo sapere se mentre dice a noi “Ti amo per sempre” ha (scusate il termine poco felice) ingravidato un’altra.
Che ne sappiamo se al primo litigio, va in discoteca a fare il minchione e pubblicare il selfie con il Mojito con tanto di hastag #nottedaleoni.
Dobbiamo aspettare, dobbiamo capire, ci dobbiamo fidare, e per fidarci dobbiamo “frequentarlo”.
Ed è così che arrivano le fisime.
Milioni, triliardi di fisime, accompagnate da telefonate alla nostra migliore amica/amico alla quale mangeremo un cervello.
Perchè ho scritto questa cosa?
Perchè penso che come nella vita, anche e soprattutto (forse) nell’amore, vi vuole coraggio.
Ci vuole il coraggio di buttarsi, di crederci, di rischiare, di tuffarsi come quando vai in piscina a nuotare in inverno.
Non ha importanza se fuori ci sono 7 gradi che al solo pensiero ti “arrizzano i canni”, l’unica cosa che è importante, è che lo desideri e quindi, lo fai.
Ti butti, ti butti e basta.
Non ci sono “Ma” e non ci sono “Se”.
Non ti importa se è povero, se è troppo ricco, se è basso, se è più grande di te o più piccolo, se prima eravate amici e non te lo sei mai cacato, non importa se prima ti faceva antipatia ed ora appena lo vedi, te la fai sotto, importa che ti “butti”.
E poi, come finisci si cunta.
Quindi, innamoratevi e poi se così fosse, vi frequentate.
Poi casomai se finisce male, scrivete al
Nostro giornale e noi vi cunuttiamo.
E scritto questo, inutile dirvi quanto io tifi per Macron e consorte .
Perchè l’amore ha un’età sono negli occhi e nella testa di chi un amore non lo
Vive.