Lo confesso, io ho un superpotere: l’assimilazione immediata.
Cioè, io vedo una cosa buona, la guardo soltanto, la annuso un attimo solo, giuro…SBAM!
Si è già trasformata in ciccia. Così l’anno scorso, essendo giunta al momento di mia massima espansione, ho deciso che fosse il momento di aggiustare un tantino il tiro ed ho iniziato a correre. Armata di tutine fluo e scarpe adeguate (praticamente dei motoscafi, considerando il mio delicatissimo piedino da 40), nonché di un paio di gigantesche cuffie bianche per ascoltare la mia playlist a tutto volume, ho iniziato a correre alla Villa Bellini.
Una sera, mentre facevo stretching appoggiandomi ad una panchina, mi si avvicina uno e mi fa cenno di togliere la cuffia. “E questo che vuole ora? Però…si vede che in tuta hai comunque il tuo bel da dire, ragazza!”.
Tolgo la cuffia, pronta a respingere cordialmente avances indesiderate, e lui mi fa “Scusa ma, a meno che tu non sia brava a scavalcare le inferriate, meglio se esci, stanno chiudendo la villa!”. La solita svampita sei, altro che bel da dire!
Ringrazio, mi vergogno abbastanza e vado via, mentre le guardie mi guardano stortissimo perché pare che fossi proprio l’unica a non aver sentito la sirena della chiusura.
Archiviata la villa, decido che il lungomare è una scelta più consona.
Al lungomare corre veramente tanta ma tanta gente!
E piano piano, mi accorgo che ci sono tante tipologie di runner.
- Gli splendidi: praticamente Barbie e Ken. Sono già così perfetti che ti chiedi che cavolo corrono a fare, poi ti rispondi che forse sono così perfetti proprio perché corrono.
La Splendida corre praticamente nuda anche se ci sono 6°, che tu solo a guardarla inizi a starnutire. Lo Splendido usa leggings stretti quanto i tuoi, per mostrare un retrotreno di marmo, e magliette attillatissime, qualora avessi il dubbio che la tartaruga sia da meno. Mediamente si guardano tra di loro, o guardano se stessi, corri pure tranquillo/a. - Il gruppo di allenamento: sicuramente si divertono tantissimo, parlano e ridono mentre corrono. Personalmente mi chiedo come facciano: io se mi si scarica la batteria dell’mp3 perdo il ritmo e abbandono ogni velleità sportiva. Pericolosissimi perché corrono a schiera e ti guardano con aria di sfida: o ti togli in tempo dalla loro traiettoria o finisci travolto.
- I distrutti: sono quelli come me un anno fa, quelli che hanno iniziato da poco.
Li riconosci perché sbuffano e sudano e sembra sempre che stiano per cadere in avanti come un pino abbattuto. - I fissati: sembrano aver preso vita da un catalogo di articoli sportivi. Pensa ad un qualsiasi equipaggiamento la tua fantasia possa produrre, loro ce l’hanno: fasce, bende, cinture, tiranti da circo, qualsiasi cosa. Corrono perché gli piace proprio, corrono tanto, con la pioggia e con il vento. E a me piacciono tantissimo loro, perché sembrano così liberi!
- I normodotati, ovvero quelli come me oggi: tra di noi ci riconosciamo, ci facciamo un cenno di saluto anche se non abbiamo idea dei rispettivi nomi e mondi, talvolta ci sorridiamo.
Una perfetta sconosciuta, alla quarta volta che ci incrociavamo la stessa sera, mi diede perfino il cinque e mi svoltò una giornata piuttosto sgradevole.
Ti ho incuriosito un po’ sul microcosmo che colonizza il lungomare?
E allora, che tu abbia la forma di un kebab o di uno spaghetto, che tu sia leone o gazzella ma, soprattutto, che tu sia VAMP o sVAMPita…Inizia a correre, che sicuro arriverà qualcosa a strapparti un sorriso!
3 risposte
Complimenti, ottimo articolo. Devo andare a correre al lungomare. C è vda divertirsi
Maura col le tue parole hai descritto con minuzia ma soprattutto con tanta simpatia e spirito una varietà di persone che per un motivo o per un altro da mattina a sera corre disperatamente alla ricerca di una”FORMA”che puntualmente non ci soddisfa. Anch’io pigra per eccellenza proprio ora torno dalla mia prima corsa e… ti assicuro, son contenta.
Mi fa molto piacere! In questo caso, perseverare é sacrosanto! Sia per me che per Te!