Spesa e cucina al tempo del Coronavirus

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Parlano gli Chef: Williams Cioffi

In questi giorni difficili serve tanta pazienza e perché no anche creatività per trasformare gli avanzi in pietanze buone, per non sprecare il cibo. Noi di SudLook crediamo che occorra fare una lotta allo spreco alimentare e pensare a uno stile di vita più sostenibile, perché le pause servono forse anche a riflettere su questo. Vi proporremo delle riflessioni fatte – telefonicamente perché #iorestoacasa – con alcuni chef.

Abbiamo cominciato questo giro di chiamate e riflessioni con Williams Cioffi, socio e chef di Mooddika, nuovo locale in zona piazza Università che da martedì 10 ha volontariamente chiuso per provare a ridurre i contagi di Corona virus.

La salute prima di tutto, anche se scelte del genere avranno immancabilmente delle ritorsioni economiche, a maggior ragione su una nuova attività (Mooddika ha aperto a dicembre 2019). 

Durante i primi giorni, come hanno raccontato tg e socialnetwork, abbiamo visto carelli stracolmi, supermercati presi d’assalto, gente ai fornelli a cucinare pasti da cerimonia.

“È importante tenere conto delle misure e delle quantità che oggi più che mai devono essere commisurate in base al nucleo familiare. Noi siamo una famiglia numerosa e sprechi non ne facciamo: è davvero necessario – moralmente ed economicamente – attenzionare questo aspetto.Da parte mia mi sto dedicando alla cucina attenzionando anche i bisogni di ognuno dei componenti della famiglia, sia in termini di fabbisogno giornaliero che di gusti.”

Che consigli alimentari possiamo dare?

“È opportuno stare attenti ai pasti e rendersi conto che occorre razionalizzare e organizzarsi per fare magari un pasto corposo a pranzo e a cena preferire qualcosa di più leggero: io da parte mia prediligo carboidrati a pranzo, verdure in abbondanza, frutta e spremute per i bambini.”

Se volessimo consigliare delle ispirazioni per evitare sprechi?

“Forse conviene porsi delle limitazioni – che già vorrebbe dire sprecare meno – e andare rispolverare la cucina mediterranea, quella popolare in cui si possono mischiare tanti sapori: la Paella in Spagna, per esempio, nasce come cibo di riciclo che metteva dentro tutto quello che restava durante la settimana per poi amalgamarlo con il riso. E non pensiamo che la Paella sia solo quella valenziana delle cucine turistiche ma c’è quella anche quella di coniglio per esempio e tante altre.”

Anche spesa e conservazione dei pasti avanzati ed alimenti diventano fondamentali

“La conservazione è molto importante: conservare in frigo senza contaminare i cibi è molto importante. Posso consigliare di non lasciare le cose ‘fuori’ troppo tempo, riscaldiamo gli alimenti solo una volta e attenzioniamo la chef life di un cibo per evitare danni alla salute. Certo, ideale sarebbe mettere e conservare in sottovuoto, ma contenitori in plastica e pellicola possono dare una mano. Altrettanto congelare e trasformare i cibi”.

Se volessimo consigliare delle ricette di ‘riciclo’?

“Si potrebbe riscoprire l’uovo per fare una frittata di pasta se avanza, o degli sfornati dove si mette l’uovo e si mette in forno. Bastano 2 patate, 2 zucchine, un po’ di formaggio e mettendo a forno o friggendo si può fare uno sfornato o una frittata. Anche il pane può essere utilizzato in tanti modi: addirittura facendolo in casa con il lievito madre prolunghiamo il suo uso e poi potrebbe essere riutilizzato per bruschette, pappa con il pomodoro, frittelle, pane fritto. Lo si può utilizzare per metterlo nell’impasto per le polpette. Ecco si, basta un po’ di fantasia e la giusta dose di riscoperta della tradizione”.

Dopo questa epidemia nulla sarà uguale. Come vedi la ristorazione del post?

“La vedo dura, lenta, ma sono fiducioso. Siamo i più bravi – noi italiani – ci sappiamo rialzare meglio degli altri e ci inventeremo qualcosa per venirne a capo. Ritornare alla normalità non sarà una cosa facile e veloce, la bella stagione ci aiuterà, ma sicuramente saremo molto più attenti al made in italy e made in sicily nel nostro caso. Siamo ripartiti tante volte come italiani, io nei miei 23 anni professionali l’ho fatto diverse volte. Siceramente la vedo in salita ma con l’aiuto di Dio è possibile tutto”.

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Francesco Chittari

Catanese e siciliano fiero, vista la fuga dei cervelli ha deciso di puntare sul fegato: sommelier del vino e amante delle birre artigianali, organizza eventi coniugando passione, eccellenze e territorio. Non solo il bicchiere, è amante anche dei piatti e della buona cucina.
Ama girare e conoscere palmo a palmo la nostra bellissima terra ed esplorare il mare. Curioso e caparbio, ricerca storie interessanti da raccontare. Social per professione, cura il marketing e la comunicazione per le aziende.

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