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Slow Food Sicilia #Buonosano&siciliano: “È l’occasione per riscoprire le piccole produzioni”

Anastasia De Luca, Fiduciaria Condotta Slow Food Catania

Proseguono le nostre chiacchierate telefoniche. Abbiamo sentito Anastasia De Luca, fiduciaria Condotta SlowFood Catania, realtà che da quarant’anni si occupa di raccontare qualità e territorio.

SlowFood nasce con l’intento di non perdere la nostra storia e la nostra tradizione. Ritornare alle nostre radici, guardando a quello che abbiamo accanto e che la natura ci offre, è il miglior modo per rivalutare uno stile di vita sano. Legumi, farine, conserve di qualità e pasta con grani antichi sono degli ingredienti che pur non avendo nulla di sofisticato possono essere in ogni dispensa di casa”.

Un momento che resta molto difficile.

“Se il chicco non marcisce non porta frutto. Ora il chicco sta marcendo, ma sono sicura ne verranno i frutti. Per natura sono ottimista e mi auguro che tutti sapremo sfruttare questa grande occasione”.

Che consiglio possiamo dare?

“Non è il momento di strafare. Occorre stare attenti a non fare sprechi: abbiamo più tempo e possiamo applicarci nella realizzazione di ricette con pochi ingredienti. Sono sicura che potrebbero ritornarci utili nel prossimo futuro, quando tutto questo sarà finito”.

Come SlowFood state pensando a qualcosa?

“Stiamo per lanciare il progetto #BuonoSano&Siciliano che ci vedrà protagonisti insieme a Strade del vino e dei sapori dell’Etna, Anag e l’agenzia Bonsei che cura il nostro ufficio per promuovere le produzioni del nostro territorio“.

Interessante, di cosa si tratta?

“I nostri produttori di presidìo che hanno aderito al progetto invieranno alcune loro produzioni agli chef (molti volti noti ndr) che li useranno per fare delle video ricette con lo scopo di far conoscere i prodotti. Nulla da imitazione televisiva. L’idea è avere delle ricette semplici a cui grazie ad Anag e Strade del Vino e dei sapori dell’Etna abbineremo un vino o un distillato“.

Come nasce l’idea?

“L’idea nasce da una serie di telefonate che abitualmente faccio, ma in particolare in questo momento per sapere come stesse andando. La situazione è drammatica. In particolare quando ho sentito Gina Russo (Presidente Strade del Vino e dei sapori dell’Etna ndr) che mi ha confermato la chiusura di tutti i mercati esteri per le prossime settimane ho avuto quest’idea“.

A volte anche il brutto può ispirare delle belle cose

“Sono asmatica e a maggior ragione ho dovuto delegare la spesa. Purtroppo non era la mia ‘solita’ spesa, ma non importa cucineremo lo stesso degli ottimi piatti. Dobbiamo restare a casa, ma non dobbiamo privarci della qualità“.

Suggerisci di scegliere sempre eccellenza e qualità?

Il cibo è una necessità primaria. Se occorre fare delle scelte di rinuncia, nel prossimo futuro compreremo un paio si scarpe in meno. Sono certa che difficilmente chi sceglie la qualità a tavola sarà disposto a rinunciarci. Anzi sono dell’idea che sia un giusto momento per abituarci alla qualità – qualora non sia stato possibile fino ad oggi – e sceglierla. Senza compromessi.“

Forse se anche le aziende potessero venirci incontro

“L’obiettivo è restare a casa senza dover rinunciare a nulla. Noi alla fine delle videoricette degli chef metteremo in contatto con le aziende chi vorrà ordinare i prodotti a casa. Spero che in una visione di solidarietà complessiva si possa rinunciare a qualcosa per sfruttare il momento e ripartire con il piede giusto“.

Sono tanti che stanno facendo azioni solidali.

“Diverse aziende stanno sostenendo le persone in difficoltà, la beneficienza non si sbandiera per pubblicità, ma è bello raccontare che qualche azienda è vicino ad esempio alle monache benedettine di via Crociferi e presto si attiveranno per un orfanotrofio di Giarre. Lo dico perché siamo bombardati da brutte notizie e sapere di alcune buone azioni riscalda il cuore“.

Se riuscissimo a cambiare le prospettive dei consumatori sarebbe una grande vittoria.

“Il consumatore Slowfood è abituato alla qualità e il tempo che ci è dato in questo momento ci offre la possibilità di gustare la tavola. Per il mondo del food&beverage può essere una grande occasione: uno slancio in più, che ci obbliga a riflettere rivalutando anche il lavoro del contadino, o dell’allevatore e del produttore. È l’occasione per riscoprire le piccole produzioni, un’attenzione che SlowFood ha nel suo dna“.

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