“Una volta avevo una vita, poi è arrivato il gruppo Facebook Spedalieri ‘85/’95”.
È andata così, a rotoli, l’ultima settimana degli ex alunni dello storico liceo classico del quartiere San Cristoforo di Catania, sperduti in mezzo al ritrovato senso di appartenenza ad una comunità dall’identità solida e potente.
1200 membri in appena nove giorni, un fenomeno dirompente, opera di un unico amministratore, nonché ideatore della pagina, Luca Pandetta, che in un pomeriggio invernale ha fatto di un pensiero nostalgico un’ossessione di massa.
Gli aneddoti sui docenti, migliaia di foto di classe, ricordi delle gite scolastiche, ed è subito Spedalieri–mania.
Si posta senza sosta, giorno e notte, mentre l’ansia di condividere memorie sbiadite monta, e la voglia di scoperchiare vecchi segreti prende il sopravvento.
Si parte allora con il post su “Gli altarini”, e spazio agli amori inconfessabili e ai flirt dimenticati, con tanto di tag a seguito, perché dopo vent’anni (e oltre) si può, mentre si pensa ad una mega festa (a scuola, s’intende), con musica, birra e risate.
Look senza stile, facce senza trucco, ideologie senza tempo. L’ardore politico non è passato, lo dicono i volantini digitalizzati del Collettivo Spedalieri che presenta la propria lista alle elezioni studentesche.
“Non riusciamo più neanche a guardare la tv… seduti da ore sul divano, ciascuno col proprio smartphone in mano, connessi a questa bacheca… nostra figlia ha detto che siamo due alienati!”, si scrive sul gruppo.
Su Twitter si chiama #spedalierirules.
Tu chiamala, se vuoi, Spedalieri–mania.
È Spedalieri-mania in coda per compare il pollo allo spiedo: “Sto finendo i giga, la fila è lunga, il pollivendolo – mannaggiallui – non ha la wifi e in coda nessuno che stia messaggiando nel gruppo. Sarà dura.”
È Spedalieri-mania nei parcheggi di fortuna: “Avverto segni di seria dipendenza…esco dal lavoro, pioggia abbestia… entro in macchina con il solo desiderio di chiudermi a casa e buttarmi sul divano…. invece staziono mezz’ora posteggiata, a fare che? Che ve lo dico a fare!”
È Spedalieri-mania in famiglia: “La regressione all’età adolescenziale è compiuta: ho appena litigato con mia madre perché non mi ha mandato alla gita in Spagna nel ‘90!”
La realtà è qui, dentro questo microcosmo impolverato dagli anni, che si mette in moto al suono di ogni notifica.
È nelle penne di adolescenti che scrivevano i sogni su una Smemoranda. È negli sguardi delle istantanee a confronto SpedalIERI/SpedalOGGI.
È qui, a portata di smartphone.
Si tagghi chi può.