Può una piccola donna giapponese insegnarci la felicità attraverso l’arte del riordino? Può questa donna dal sorriso così garbato ed enigmatico, pronunciare frasi che si sovrascrivono sulla sicula mentalità del “non si butta perché può sempre servire”?
Si può, e Marie Kondo, autrice e life coach di comprovata fama internazionale, ha anche ragione.
Perché è davvero arrivato il tempo che il più è meno.
Com’è bello vedere lo spazio libero in fondo all’armadio (dunque esisteva! Lo sospettavo!) com’è gratificante avere solo l’indispensabile e mai di più, d’altronde chi affronterebbe un viaggio con uno zaino più pesante del necessario? La metafora è proprio questa: smettiamola di accumulare roba, è solo zavorra.
Il metodo “Konmari” messo a punto dalla social guru, e diffuso attraverso il suo primo libro “Il Magico Potere del Riordino” diventato subito un bestseller non solo per l’aspetto pratico che affronta ma soprattutto per i risvolti psicologici positivi che promette, e che ha detta di tanti fan se followers, mantiene.
Il libro guida esperti di housekeeping e principianti, in poche semplici mosse, al come liberarsi dal superfluo per poter sperimentare in modo consapevole la stretta connessione tra ordine nello spazio intorno a noi e dentro di noi, esaltando uno stretto legame psicologico tra la nostra casa è la nostra psiche.
Ecco in sintesi e per linee generali le 3 regole fondanti del “Konmari” che vi serviranno per muovere i primi passi da profani per iniziare una sana semplificazione e per praticare questo yoga del riordino e dello spirito:
1. “Se non splende non è” cioè se un capo (ma anche un oggetto) non è quello adatto per ogni occasione, quello che cercate sempre anche solo con gli occhi, quello che spesso e volentieri vi risolve la serata, e allora se non “emana quella luce” non merita di sostare ancora in casa vostra, sciò! Raus! Smammare! Cestinatelo o meglio ancora regalatelo senza pensarci due volte.
2. “Ringraziare e Salutare” ovvero ogni qual volta che si comprende che è il momento di cestinare del vestiario o dei ricordi, konmari suggerisce e incoraggia a stringere forte l’oggetto, a focalizzare i momenti di gioia che ci ha donato, e a ringraziarlo per essere stato con noi; un rituale che ci aiuterebbe a passare oltre e a disintossicarsi dal troppo che ci circonda, il cosiddetto “decluttering”
3. “Trarre energia” a questo punto ci saranno dei sopravvissuti, meno sono più benefici potreste avere, ciò che conta adesso è disporli in modo tale da poter esprimere al massimo la loro energia, dunque c’è un modo preciso per piegare la T-shirt ed un altro per catalogare le foto, ma al di là che lo facciate come konmari comanda, sicuramente in un armadio più snello e alleggerito i capi risplenderanno di luce propria, così come in una casa semplificata anche ai minimi termini, quei pochi pezzi prescelti cattureranno l’occhio e racconteranno la storia e il mood di quell’ambiente e di chi lo abita.
Felici e ordinati è il mantra che ci auguriamo possiate ripetere con gioia in questo faticoso rientro post ferie, buon lavoro!
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