Cinque artisti, cinque storie, cinque punti di vista dai quali osservano il mondo che li circonda. Plurime opere riunite sotto il titolo “Imago Est”, chiaro ma, allo stesso tempo, sussurrato riferimento alle potenzialità insite nei segni pittorici, fotografici e non solo.
Se pensate che possa essere una collettiva di opere autoriali, la sorpresa vi si paleserà dinnanzi agli occhi quando si spalancheranno le porte di Mudea.
Quest’ultimo, infatti, è lo spazio artistico che conterrà le opere degli artisti che esporranoo fino al 26 Settembre. Mudea è la creatura di nuova vita realizzata dal concept del patron imprenditore noto ed artista Carmelo Stivala, in stretta e vincente sinergia con i fratelli Claudio e Marco Deodati, a capo, questi ultimi, di uno dei più importanti studi di architettura e design. Spazio dal look contemporaneo, che accoglie un eclettico crocevia di ispirazioni artistiche e che non poteva che essere il luogo perfetto per un dialogo artistico tra opere di paternità differenti. Padrone di casa, imprenditore affermato e sensibile artista, Carmelo Stivala è in arte Karmì.
Il suo è un lavoro sperimentale che propone l’uso del colore mediante tecniche artistiche diverse. Il materiale utilizzato fornisce, per qualità e varietà cromatica, risultati estetici per una comunicazione non verbale e quindi considerata medium per esprimere emozioni, sentimenti, pensieri, ricordi e sensazioni.
Altro artista in mostra è il giovane Mikhail Albano, classe 1991, pittore contemporaneo. Le esperienze personali maturate nel corso della vita conducono momentaneamente il giovane a prediligere uno stile pittorico realista in una maniacale riproduzione di particolari e dettagli. Frugando nei risvolti più veri della contemporaneità, Mikhail ridisegna la visione di un’umanità variegata che appare, nei suoi lavori, improvvisamente e naturalmente riconciliarsi, condividendo i medesimi percorsi esistenziali, inseguendo le medesime utopie. Dalla pittura ci si avvicina alla fotografia con gli scatti autoriali di Emanuela Minaldi.
I suoi scatti sono evocazioni surreali di metamondi non reali. Le immagini ci suggeriscono di acquisire una sempre più costante e disinvolta predisposizione a guardare oltre e a mantenere occhi e mente perennemente aperti sulla contemporaneità non dimenticando mai sia fatto di un passato, sia esso davanti o dietro l’angolo.
Maurizio Vaccaro è il quarto artista in mostra ed ultimo pittore del pool di talenti siciliani. Nei suoi dipinti emerge la giusta dose di colore per dare una consistenza cromatica che soddisfi quell’esigenza percettiva dello spettatore. Dalle piccole nature morte alla rappresentazione di volti e paesaggi, in un immaginario popolato dall’essenzialità delle cose, utilizzando una tavolozza che riluce di toni caldi, più lievi e delicati anche se talvolta introversi.
A chiosa, l’architetto e scultore Claudio Deodati, autore di installazioni realizzate con materie prime povere solitamente impiegate nei settori edili quali il fil di ferro. Sono trascorsi oltre 20 anni da quando si verificò la fusione tra il talento ed il materiale, in un percorso aggregativo ed intrecciato che segue i garbugli e gli scarabocchi che da un foglio si tramutano in reale bellezza scultorea. “Imago est” andrà oltre i vostri occhi, guidandovi per mano in un excursus espositivo sorprendente, sospeso tra schiaffi di colore, narrazioni di luce e design spintamente unico.