di Simona Scandura
Quando le donne amano sono disposte a tutto. Disposte a credere alle bugie più palesi, ad andare avanti, a giustificare, a fare finta di nulla pur di non far morire il loro amore, pur di non sentirsi fallite ed abbandonate.
Ignorano persino la verità e accettando consapevolmente di apparire ridicole anche di fronte ad amici e parenti.
Le donne quando sono innamorate, hanno la capacità di rendersi la vita impossibile e quando decidono che quell’uomo è quello della propria vita nemmeno un esorcista può aiutarle. Piuttosto si rivolgono al “Signore, alla Madonna, ai riti magici”.
Poi l’amore inesorabilmente (e per fortuna) si palesa sempre quando c’è e svanisce velocemente quando non esiste, ma le donne che amano e che vengono abbandonate o lasciate imprecano contro il mondo intero e sono disposte a fare pazzie.
Così succede alle protagoniste del corto “Con te e senza di te” di Lucia Sardo che ha avuto un successo tale da far ripetere per ben tre volte la programmazione durante la sua presentazione al cinema Ariston di Catania.
Solo 15 minuti, ma l’intensità del dolore quasi grottesco delle protagoniste e la consapevolezza del ridicolo mischiato alla disperazione e all’ironia del mondo delle donne, vengono interpretate giocosamente dalle bravissime protagoniste dell’opera di Lucia Sardo.
Una storia che racconta il dolore e lo strano modo che le donne hanno per esorcizzarlo.
Lucia Sardo, artista completa, dopo anni di lavoro come attrice e come regista di teatro, dall’alto della sua grande esperienza di donna siciliana, indimenticabile madre di Peppino Impastato, decide di chiudere il cerchio (sperando che sia solo l’inizio) attraverso un lavoro davvero sorprendente.
Un tripudio di applausi all’Ariston di Catania per la nuova regista catanese, fasciata in un meraviglioso abito a fiori dai colori antichi, che ha saputo strappare diverse risate ai suoi ospiti raccontando qualche aneddoto di questa esperienza insieme alle sue amiche ed attrici Egle Doria, Vitalba Andrea, Miriam Palma ed Elvira Fusto.
“Le donne quando soffrono parlano, si aprono chiedono aiuto, gli uomini invece si chiudono in se stessi, insomma le donne soffrono a colori gli uomini in bianco e nero” ha affermato la regista. Alla fine Lucia Sardo è chiara nel suo messaggio: le donne la via d’uscita la trovano sempre, si rialzano nonostante tutto.
Ed ha ragione.