Una vita familiare nuova e ridefinita.
Sono tante le sensazioni delle mamme che in questi giorni restano a casa con i propri figli.
Bisogna fare i conti con una nuova vita, gestire il tempo, lavorare da casa con lo smart working e cercare di non dare troppo spazio alle preoccupazioni. La nostra redazione ha raccolto alcune testimonianze di mamme, tutte diverse, tutte bellissime.
Il risultato è stato sorprendente. Abbiamo deciso di metterle insieme e pensarle tutte unite in questa lunga battaglia.
Vogliamo donarvele cosi per mandare il nostro grande abbraccio a tutte le mamme e ai loro bimbi.
Essere mamma è una delle imprese più grandi e preziose della vita.
Perché ognuna di voi possa trovare il coraggio.
Un grazie speciale a tutte le mamme che hanno partecipato.
#Andrà tutto bene.
GRAZIA-LIBERA PROFESSIONISTA, MAMMA DI CARLOTTA E CATERINA
«Giocano molto più tempo insieme, è come se si fossero ritrovate in sintonia più di prima, con la voglia scoprire nuove avventure sempre insieme.
Sono loro che quotidianamente danno la forza a noi genitori di andare avanti senza cadere in malinconia per ciò che è il presente e ciò che sarà quando finirà questo terribile periodo!
Entrambe quando c’è il sole chiedono:«Mamma oggi è una bellissima giornata, possiamo uscire?». Poi basta guardarsi un momento per capire che ancora questo “bullo“ di virus non è andato via e quindi giocheremo ancora dentro casa con tanto Amore!
#andratuttobene!
GEMMA- FARMACISTA, MAMMA DI GRETA E GIORGIO
«Appena il tempo di trovare la nostra routine in un’altra città dove tutto era nuovo e sconosciuto che vi ritrovate ad essere chiusi in casa per colpa di questo “mostriciattolo” e a contare solo sulla vostra compagnia che sono sicura ora più che mai vi legherà per sempre e non vi farà mai sentire soli, toglieremo presto le mascherine, spegneremo i video e torneremo ad abbracciare i nostri nuovi compagni di avventura e le nostre maestre del cuore. Ve lo prometto
#andràtuttobene
#unfratellolosa.
VALERIA- BIOLOGA, MAMMA DI GIULIA
Se dovessi descrivere la mia maternità in tempi che possiamo definire pre-Covid19, la definirei “piena”.
Si, lo so. Piena non è proprio l’aggettivo che ci si potrebbe aspettare per descrivere una condizione così unica. Tuttavia, dopo una lunga riflessione, credo senza dubbio sia quello più calzante. Trascorrevo infatti le mie giornate cercando di riempire ogni minuto della nostra giornata. La sera mi addormentavo cullata dal programma del giorno dopo.
Pensavo: domani ci alziamo, pappa, bagnetto, vestitino e di corsa passeggiata, casa, pranzo, visita della nonna nel pomeriggio, caffè con un amica e infine cena.
E dopodomani? Ah si, dopodomani potremmo andare al mare e poi dagli altri nonni e ancora a cena con amici. E così le mie giornate, una dopo l’altra, scorrevano PIENE.
Poi è arrivato un virus, un piccolo inutile invisibile parassita che ha improvvisamente paralizzato un’intera nazione e il mondo, tutto.
All’inizio riuscivo solo a pensare alle rinunce che avremmo dovuto fare: nessuna lunga passeggiata, nessun profumo di mare, nessuna moìna dei nonni, nessun caffè seduta al bar in compagnia dei tuoi sorrisi che il sole rendeva ancora più caldi.
Poi i giorni sono passati e con quelli a poco a poco anche la mia prospettiva.
Così oggi, dopo quasi tre settimane di giornate uguali, lente e in solitudine, definisco la mia maternità “PROFONDA”.
Ho iniziato a vivere questi impedimenti non più come rinunce e privazioni ma come occasioni e opportunità.
I nostri giochi sono diventati più lunghi e spensierati ed i baci di papà più numerosi.
E allora mia cara Giulia, se è vero che ogni esperienza insegna qualcosa, questa che stiamo fronteggiando ci mostra con crudezza e semplicità che la vera felicità è fatta di piccole cose e può stare tutta dentro quattro mura.
D’altronde come dice un famoso cantautore, c’è un tempo per tutte le cose.
“C’è un tempo perfetto per fare silenzio, guardare il passaggio del sole d’estate e saper raccontare ai nostri bambini quando è l’ora muta delle fate [..]
È tempo che sfugge, niente paura
Che prima o poi ci riprende
Perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo per questo mare infinito di gente».
FRANCESCA- EDUCATRICE, MAMMA DI LUCAS E THEO
Anche se oggi piove.
«Theo ha 16 giorni; 16 lunghi giorni e tutti uguali.
Forse per lui è tutto normale così. Forse il mondo è fatto di una primavera che ci chiede di aspettarla ancora.
Forse il mondo è fatto di una mamma che si sveglia al mattino e come prima cosa accende la TV e cerca notizie di questa primavera; poi apre tutte le finestre correndo e sperando di vedere le margherite.
E che possiamo uscire.
Forse il mondo è fatto di nonni con gli occhi lucidi che ci conoscono solo tramite un cellulare. Eppure no, non sono stati solo 16 lunghi giorni tutti uguali. Abbiamo imparato a cavarcela da soli in ospedale, a superare il dolore del parto pur di stare abbracciati.
Abbiamo imparato che il tempo passa, lento, ma che ci riporta a casa. Dal papà e dal fratellino. Che manca tutto, e allora noi lo riempiamo con tutto l’amore possibile. Ho voluto dei figli perché la vita è troppo bella e non potevo viverla solo con i miei occhi, la mia pelle e il mio cuore. Mi servivano quelli dei miei figli per vivere ancora di più. E questa è la cosa più forte e più vera che ci dà il coraggio di aspettare…Che tornerà per sempre il sole, Anche se oggi piove!
A tutti i bambini nati in questi giorni: il mondo è ancora più bello di così, e per voi sarà una sorpresa ancora più grande».
ROBERTA -AVVOCATO, MAMMA DI TOMMASO
«Ciao mamma, sono Tommi e tra qualche giorno saró tra le tue braccia, manca davvero poco per conoscerci.
Sai, io mi accorgo di tutto, lo sento che in te c’è qualcosa che non va, che i tuoi respiri si sono fatti più forti, che a volte il tuo cuore batte più velocemente, che ci sono dei momenti in cui mi accarezzi così tanto che mi sembra di sentire la tua mano sul mio corpicino… Mi accorgo che la notte fatichi a dormire, e non perché sia io a farti alzare sempre dal letto perché premo sulla tua vescica o con i miei movimenti, ma all’improvviso sento il tuo cuore che inizia a battere forte, probabilmente alla velocità dei tuoi pensieri e continua così per un bel po’.
Non sentirti in colpa per il mondo in cui mi stai consegnando, lo so che vuoi il meglio per me e per il mio futuro, vedrai che con me al tuo fianco diventerai ancora più forte ed io ti farò capire il vero senso della vita.
Tra qualche giorno spero di esserci io a farti compagnia in queste giornate che non passano mai, in questi momenti in cui vorresti avere le persone più strette al tuo fianco ma eviti di vederle per il nostro ed il loro bene.
So già che farai di tutto per me, ma tu non sentirti in colpa, ripartirà tutto meglio di prima, per i bambini che come me devono ancora nascere e che vogliono farlo in un mondo che, forse per la prima volta, si renderà conto di quanto tutto possa cambiare da un momento all’altro e dell’importanza delle proprie azioni.
Ed anche se nei tuoi trent’anni non hai mai vissuto qualcosa del genere, e tutto avresti voluto tranne che accadesse proprio ora, non è un caso che io stia arrivando adesso.
Non mi hai mai abbandonato in questi nove mesi, non perdere la forza ora, il mio abbraccio colmerà tutti quelli che non stai potendo ricevere in questi giorni, dai nonni, dagli zii, dai miei cuginetti… Io sono pronto a regalati l’abbraccio più bello ed indimenticabile della tua vita, te lo prometto mamma, ci stringeremo fortissimo, io mi poggerò sulla tua spalla e ti farò dimenticare tutto. Tuo Tommi».
GIULIA- EDUCATRICE, MAMMA DI GIULIO
«L’unica cosa che amo di questa quarantena è il tempo che stiamo passando insieme, godendoci ogni istante di TE e di NOI.
Tu sei piccolo amore mio e non ti stai rendendo conto di quello che sta succedendo perché il tuo mondo siamo noi, mamma e papà, tutto ciò di cui hai bisogno al momento, ma spero che quando sarai grande potrò farti conoscere e scoprire un mondo migliore, dopo che si tocca il fondo poi si risale e sono sicura che alla fine da questo incubo ci sveglieremo con una nuova luce e torneremo a giocare all’aria aperta, a respirare il profumo della natura, a tuffarci tra le onde del mare e girare il mondo!»
SARA- INSEGNANTE DI DANZA E DI FRANCESE, INFLUENCER , MAMMA DI SAMUELE, MATTIA E ALESSANDRO
«Sono diventata mamma, per la terza volta, in un periodo fuori dall’ordinario. Dove tutto intorno era dolore e, ahimè, morte, io ho dato vita. Un raggio di speranza in questa notte buia per l’umanità. Non è stato facile e non lo è tutt’ora. Per quanto sia stupendo prendersi cura del piccolo Alessandro e dei suoi fratelli più grandi, non posso celare la mia apprensione. Non posso non accorgerni dell’irritazione di Samuele, abituato a fare tante attivià extrascolastiche, dovuta alla segregazione in casa, o alle continue richieste di giochi di Mattia, abituato a passare le sue giornate con i compagnetti all’asilo. Non posso non accorgermi dei miei bisogni. Dei miei bisogni di donna.
Fare le mamma è stupendo ma quanto vorrei poter uscire almeno un’ora per una spensierata passeggiata con le amiche!
Quanto vorrei godermi il rumore del mare, le gocce di pioggia sul viso, una messa in piega. Adesso non si può, è tutto rimandato ad un dopo che, spero, sia il più vicino possibile. Un dopo in cui tutti, torneremo per strada, a vivere le nostre viste frenetiche ma piene, imperfette ma speciali. In questo periodo, per farmi forza, mi immergo negli occhi dei miei figli per trovare coraggio e speranza. Mi aggrappo a quelle piccole manine cosi delicate ma anche così forti. In attesa di prenderci tutti per mano, abbattendo le distanze oggi indispensabili, e tornare ad abbracciare il mondo.»