Giunge al termine ieri ad Acireale il tour di Renato Zero, oltre 30 le date che hanno caratterizzato questo giro per l’Italia, cominciato lo scorso 24 Novembre dall’Unipol Arena di Bologna.
La scenografia del palco è un grande cantiere, i primi ad entrare in scena sono i professionisti dell’orchestra diretta dal maestro Renato Serio, tutti vestiti da operai prendono posto.
Lo spettacolo dura tre ore mezzo.
Un concerto ricchissimo che ci ha permesso di vedere un Renato Zero raggiante tra balli, giacche lunghe piene di lustrini e paillettes.
Ad accompagnarlo sul palco I Neri Per Caso presenti in tutte le tappe del tour, partecipe alla serata anche Sal Da Vinci e la speciale partecipazione a sorpresa di Franco Battiato.
L’artista romano non smette mai di sorprendere infatti durante la serata porta in scena anche la sua vita, raccontando momenti non piacevoli vissuti, come il “miracolo” accaduto appena nato: “Subito dopo essere venuto al mondo ho avuto bisogno di una trasfusione totale – ha raccontato al suo pubblico- rischiai di morire”.
Un forte applauso lo accompagna e lui continua ricordando quanto sia fondamentale il tempo e l’importanza di vivere ogni giorno al massimo senza mai tralasciare le piccole cose. Un altro momento toccante dedicato alle vittime del terremoto, tutti in piedi ed un calorosissimo applauso senza fine.
Poi Renato torna a stupire inserendo nella scaletta tanti brani storici per la felicità dei Sorcini (nome con cui sono chiamati i fan di Zero) titoli come :
“Fammi sognare almeno Tu” e “Un uomo da bruciare”.
Non sono mancanti i momenti di ballo e di euforia grazie ai brani “I figli della topa” ma soprattutto grazie al suo look, è entrato in scena vestito da Sorcino, semplicemente meraviglioso!
Il suo concerto si conclude con il brano “Il Cielo” uno dei suoi più grandi capolavori, un cielo stellato dietro ad accompagnarlo e la voce di tutto il suo pubblico che lo seguiva senza interruzioni.
Renato Zero come sempre riesce a regalare emozioni uniche, un vero artista italiano amato da tutti.
Lascia la nostra Sicilia con un grido di speranza, invitando soprattutto le nuove generazioni ad avere coraggio, di non smettere mai di credere nei propri sogni, di avere uno spirito identitario e un irriducibile speranza.
Il nostro grido di speranza è quello di poter continuare a sognare insieme a lui e alle sue meravigliosi canzoni.
Grazie Renato