Questa volta sarà il silenzio a fare rumore.
Sarà il silenzio a ricordare ciò che è perso e che abbiamo bisogno di riconquistare.
Le parole forti, del Presidente di Fiumara d’Arte Antonio Presti, spiegano perché quest’anno si decide di rinunciare al Rito della Piramide, un rito conosciutissimo e seguito negli anni che per quest’anno si ferma.
Un silenzio ricco di significato.
Basta ascoltarlo come è ben scritto nelle sue bellissime magliette che è possibile acquistare a Fiumara d’Arte, basta farsi avvolgere dalle frasi nei corridoi del Museo Albergo di Fiumara d’Arte o dalla luce che illumina le camere d’Arte come la Bocca della Verità, il Nido, il Mistero per la Luna, Energia.
Il silenzio sarà quest’anno il protagonista di questo Solstizio d’Estate, per ritrovare un equilibrio. Ad aprile di quest’anno, un’inchiesta e la denuncia di due imprenditori, hanno fermato un sistema fatto di mazzette per la riqualificazione del Museo all’aperto dove sono coinvolti anche un consigliere comunale e una maga.
Qualcuno voleva mettere le mani a Fiumara D’Arte e anche la bellezza è stata colpita dal malaffare e dai potenti. Per fortuna fermati in tempo.
“Il silenzio non è assenza o vuoto, ma ascolto universale- dice Presti e continua- il silenzio sente la necessità di ricostituire una pace violata, in nome di quella Libertà che ha contraddistinto tutta la vita della storia di Fiumara d’Arte”.
“La recente scomparsa di mia madre e degli artisti Mauro Staccioli, autore dell’opera Piramide – 38° Parallelo, e di Hidetoshi Nagasawa, noto per aver realizzato Stanza di Barca d’Oro nella Fiumara d’Arte, sono una grande ferita che ha sconvolto il mio cuore. Poi, successivamente, la negazione delle Rocce e la violazione del Parco di Fiumara d’Arte per mano delinquenziale e mafiosa, arrivata anche sui lavori di restauro del Parco Fiumara d’Arte, hanno contribuito ulteriormente ad intralciare il cammino della Bellezza, mortificandolo e offendendolo” conclude Antonio Presti.
Ritorna quel bisogno di dimenticare “tutto l’avido cieco mondo delle umane ristrettezze. Dalle viscere della stanza di Barca D’oro, chiusa per cento anni, alla trascendenza della Piramide, è maturato adesso il tempo della Rigenerazione, probabilmente in un “altrove” inedito del tacere significante – sottolinea Presti – quel filo d’oro costruito con l’onestà del nostro sogno di Bellezza e Conoscenza non può spezzarsi e non si spezzerà. Il Rito siamo noi, ogni giorno, laddove seminiamo il germe dell’Utopia. Lì, dove nessuna energia si disperde, dove non ci può essere più occasione mancante ma sempre il suo seminare fecondo. Laddove si perpetua e regna la capacità del dono e del donare. Perché la Bellezza è un diritto universale, e non può esserci macigno tanto grave sul cuore che possa frenare il sogno, lo stupore, la meraviglia”.
Il rito alla Piramide quest’anno non si farà: “Vi chiedo di rinunciare insieme a me, rispettando e sostenendo questo sentimento di assordante rinuncia. Certamente nei giorni prossimi al solstizio d’estate – dal 21 al 24 giugno – la Piramide sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 20 e sarà visitabile liberamente: quello è un luogo dell’Umanità».
La chiamata di Presti è alla Responsabilità del Silenzio. É un bisogno antico e urgente, insieme materno e universale. Il paradigma emotivo di una irrinunciabile ricerca di Luce, densa dell’umanità di un lutto che comunque si fa canto.