Raccontare il corpo che abitiamo.
Valicare ogni confine, creare invasioni, l’uno sulla pelle dell’altro.
Inclusioni.
Recitando, danzando, cantando.
Ogni performer ed ogni spettatore è incluso, nessuno rimane fuori da questo viaggio corale.
L’associazione culturale Nèon presenta una nuova piéce dal titolo “Invasioni” dedicata al fotografo dei corpi Mustafa Sabbagh, un omaggio che crea un potenziale abbraccio fra la compagnia teatrale che ha sempre agito e lavorato sulle disabilità e il loro superamento, e l’artista Italo – Palestinese che ha fatto del nudo e dell’unicità di ogni individuo il messaggio chiave di tutto il suo lavoro.
Lo spettacolo in scena fino al 18 febbraio al Teatro Stabile di Catania, curato dall’abile regia di Monica Felloni, offre agli spettatori un’antologia di testi classici (Skakespeare e Whitman) e di testi inediti come quelli scritti dai membri della stessa compagnia: Danilo Ferrari, Stefania Licciardello, Federico e Piero Ristagno (quest’ultimo fra i soci fondatori dell’associazione Nèon).
“Invasioni” è una creatura nata per dar voce e spazio ai grandi protagonisti dell’associazione, i ragazzi diversamente abili e non di Nèon, che sul palco affermano ed educano lo spettatore alla disabilità come differenza, un valore che genera unicità, una lettura naturale e genuina che ogni individuo attribuisce all’altro.
“La bellezza ferisce” ha affermato Sabbagh, e Nèon sembra fargli eco con un messaggio in cui spiega attraverso le voci e le performance degli attori che la diversità di ogni corpo è bellezza, abolendo ogni concetto di omologazione.
Istintivo, viscerale, assoluto, lo spettacolo abbatte ogni pregiudizio, demolisce ogni barriera e sfocia nelle coscienze instaurando un dialogo interiore profondo.
I movimenti coreografici sono curati da Manuela Partanni, ed i contributi video da Jessica Hauf.
Il cast è composto da: Alessandro Barilla, Kevin Cariotti, Anna Cutore, Emanuela Dei Pieri, Danilo Ferrari, Antonio Fichera, Alfina Fresta, Angela Longo, Manuela Munafó, Dorotea Samperi, Gaia Santuccio, Carmelo Sciuto, Giovanni Sturiale, Antonino Torre.
C’è da essere doppiamente grati a Nèon per aver portato in scena un sincero inno alla vita, coinvolgendo tutti i suoi ragazzi in mesi di prove, che hanno accettato la sfida di crescita e confronto che un palco così importante impone.
Un plauso anche al Teatro Stabile per aver scelto questo fiore all’occhiello per il cartellone. Per info sui biglietti: teatrostabile.it