L’Inaugurazione del 14 dicembre ha visto la presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dell’assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa, del direttore generale Sergio Alessandro, del direttore del Museo Abatellis Evelina De Castro, del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, dell’AD di MondoMostre Simone Todorow. Il curatore Giovanni Carlo Federico Villa ha condotto la visita alla mostra, alla quale era presenta il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Anche De Antonio Antonello, da Messina, Antonellus Messanensis nell’autografia, ne gioirebbe, per l’eccezionalità unica della mostra a lui dedicata.
La mostra incanta e divide. Incanta per la notevole bellezza e divide per la delicatezza di alcune opere che mal si prestano ad essere trasportate, come L’Annunciazione di Siracusa, fino all’altro ieri custodita a Palazzo Bellomo, e traslata per l’occasione a Palermo nonostante l’opera benefici di uno speciale decreto di inamovibilità emanato dalla Regione nel 2013.
Le opere nitide di Antonello hanno affascinato generazioni di uomini, grazie ai suoi soggetti dagli sguardi vividi e lucenti, alle tecniche traslucide che hanno fatto risplendere le tavole della sua rinomata bottega messinese e poi le ocre, i lapislazzuli, le terre morbidamente riflesse dai cieli veneti. Ciò che di Antonello è sopravvissuto a terremoti, smembramenti, naufragi, alluvioni, pareti umide, incuria è disperso in raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, al di là dell’Atlantico.
Una ricostruzione sofferta e stentata quella delle opere di Antonello, attraversata da leggende e incertezze dovute a fatti terribili come il terremoto del 1908 che rase al suolo Messina portandosi dietro numerosi documenti oggi avrebbero potuto dirci di più sul pittore dal tratto pulito.
Da allora però molto si è potuto riconoscere, ripulire, attribuire: iniziano Lionello e poi il padre Adolfo Venturi, Bernard Berenson con contributi fondanti dopo parziali incertezze. Roberto Longhi già nel 1914 ricolloca Antonello facendone l’anello di congiunzione creativa fra i ponentini, i fiamminghi, e la grande stagione veneziana.
Le espressioni reali ed autentiche di Antonello da Messina hanno incarnato nei secoli una pittura figurativa prettamente italiana: è facile riconoscere nei suoi quadri una bellezza femminile tipicamente italiana, o individuare un volto che oggi potrebbe essere fra la folla in qualunque città italiana.
La mostra di Palermo tutto questo racconta, in un allestimento sviluppato cronologicamente seguendo l’evoluzione e le novità dell’artista, aperto dall’Annunciata nell’allestimento per lei immaginato da un maestro del Novecento, Carlo Scarpa.
Accompagnano il visitatore ad una piena fruizione un primo piano dell’arte di Antonello che viene collocata nel contesto culturale e sociale del Mediterraneo, sottolinenado la centralità della Sicilia, e un’audioguida che espone chiaramente le scoperte delle novità artistiche e le innovative tecniche della sublime arte del maestro messinese.
Orario: dal martedì alla domenica 9-19; chiusa lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
ENTI PROMOTORI:
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Regione Siciliana – Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
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Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana
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MondoMostre
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Città di Palermo
COSTO DEL BIGLIETTO: Intero 13 €, Ridotto 11 € (giovani under 26 anni con documento e/o tesserino universitario, forze dell’ordine, docenti e altre convenzioni), Scuole 5 €, Università 11 € (mercoledì 14-18). Gratuito Bambini fino ai 6 anni, guide turistiche con tesserino, accompagnatori di persone con disabilità, soci ICOM
TELEFONO PER PREVENDITA: +39 02 92897755
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 091 623 0033
E-MAIL INFO: gruppi@vivaticket.com
SITO UFFICIALE: http://www.mostraantonello.it
Dal 14 Dicembre 2018 al 10 Febbraio 2019
PALERMO
LUOGO: Galleria Regionale di Palazzo Abatellis
CURATORI: Giovanni Carlo Federico Villa