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Guida Michelin 2020: Due new entry tra gli stellati siciliani

E’ arrivato il momento della presentazione della 65esima edizione della Guida Michelin 2020, una guida dedicata ai viaggiatori considerata sempre più prestigiosa.

Fatta di simboli con un linguaggio internazionale in grado di comunicare con un pubblico eterogeneo, la Guida Michelin nasce in Francia nel 1900, una piccola guida che avevano voluto i fratelli Édouard e André Michelin, per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso avventuroso.
Conteneva informazioni pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un’officina, dove cambiare gli pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dormire.
Oggi la guida Michelin ha un ruolo importantissimo nel panorama culinario internazionale.
Per il 2020 ci sono più di 2mila ristoranti e 266 Bib Gourmand con 25 novità che si contraddistinguono per avere dei menu’ completi con meno di 35 euro.


Sono 11 gli chef con tre stelle con una novità nel 2020 (Enrico Bartolini di Milano),
35 gli chef bistellati e 328 con una stella.

In Sicilia, cambia un pò lo scenario e cresce la rosa dei nomi degli chef stellati.
La locanda di Don Serafino che si era aggiudicata due stelle ne perde una.
Guadagnano una stella invece Roberto Toro, executive chef del Grand Hotel Timeo di Taormina.
Oltre a essere alla guida dello storico ristorante dell’albergo, cura anche la proposta dell’«Otto Geleng», locale gourmet sulla terrazza della struttura con vista mozzafiato sulla baia: otto tavoli, per un’esperienza culinaria che racconta la storia della sicilia con piatti rivisti in chiave moderna e dalla grande personalità.

Primo riconoscimento Michelin arriva anche a Zash, il famoso boutique hotel con spa alle pendici dell’Etna. Lo chef Giuseppe Raciti ha già ricevuto un premio nel 2016 come Migliore cuoco emergente under 30 del Sud Italia e nel 2017 finalista al Bocuse d’Or.
Lo chef Raciti intervistato da Sudlook aveva già espresso la sua idea di cucina:
“Passione e lavoro costante sono gli elementi indispensabili. Serve un po’ di esperienza all’estero per conoscere tutti i prodotti e le cucine del mondo e poi occorre tornare con forza alle origini. Iniziare dalla base, dalla cucina classica e dalle regole più importanti per ampliare la proprio conoscenza con sapori e prodotti nuovi.”

E lo chef è tornato portando grandi risultati, congratulazioni.

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