Per alcuni era considerato di cattivo gusto portare via il cibo in eccesso rimasto sui piatti al ristorante.
Adesso arrivano le 13 mila 300 firme della petizione lanciata dal Festival del Giornalismo Alimentare di Torino per rendere obbligatorie le food bag nei ristornati e nei luoghi in cui viene servito cibo.Un gesto importante e corretto contro gli sprechi alimentari.
Il contenitore anti spreco è stato al centro di uno dei panel del Festival, ‘Da doggy bag a food bag, il diritto agli avanzi senza vergogna’ nel corso del quale Metro Italia ha anche lanciato la campagna #iomangioconlebacchette a favore dei ristoranti asiatici che stanno subendo una crisi, con conseguenze anche sullo spreco del cibo, a causa della paura per il coronavirus.
All’incontro Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge antisprechi varata nel 2016 che, afferma, “ha già prodotto effetti benefici, come un +25% di recupero e donazioni. Si è inserita finalmente nel nostro ordinamento la distinzione fra spreco e eccedenza che è un prodotto sano che si trasferisce da una filiera all’altra”.
Per la vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Susanna Cenni, “ora potremmo avere l’ambizione di provare a supportare dei sistemi che cominciano a organizzarsi contro lo spreco con incentivi o altro”, mentre Ugo Alciati, chef e Ambasciatore del Gusto, evidenzia che se da un lato serve più “cultura enogastronomica da parte del cliente che deve fidarsi di più del ristoratore”, dall’altro “uno dei nostri compiti è quello di togliere ‘l’imbarazzo’ verso la food bag, soprattutto in locali di un certo livello”.
Oggi 4 italiani su 10 portano a casa il cibo dal ristorante, ogni anno vengono sprecati 65 kg pro capite ma per la prima volta in 10 anni si registra un calo del 25% dello spreco. (ANSA).