Doveva essere un’intervista al grande designer Cleto Munari, allievo di Carlo Scarpa, amico di Andy Warhol, ma il maestro Munari, presente in 120 musei nel mondo con le sue opere d’arte e una collezione di arredo esposta al MoMA di New York, ha trasformato il nostro colloquio in una lunga storia d’amore.
Quella tra lui e sua moglie.
Così si scopre che dietro le sue nuove collezioni La Divina, Les Folies, Amuleti, Lilian, Eccellenza, Aviator non ci sono solo le donne divenute vere e proprie icone del passato che si sono distinte nell’interpretazione del loro ruolo nella società, come la tennista francese Suzanne Lenglen, la prima donna aviatrice ad aver attraversato l’oceano in solitaria Amelia Earhart, la più giovane tuffatrice ad aver vinto le olimpiadi Dorothy Poyinton-Hill, ma c’è prima di tutto lei. Sua moglie. Bellezza mediterranea, sua unica musa ispiratrice in tutti questi anni.
“Ogni volta che disegno un gioiello penso a mia moglie”
ci confessa e poi inizia a raccontare la sua lunga storia fatta di silenzi e di attese, perché “l’Amore quello vero merita tutto il tempo necessario, ho aspettato mia moglie per 20 anni era già sposata, ma io l’ho desiderata con tutto me stesso”.
Dalle aziende Renault, Porsche, fino all’arredo urbano, Cleto Munari ha fatto mille lavori.
Poi negli anni ’70 inizia a realizzare oggetti per la casa in materiali preziosi. Nel 1985 dà vita a un laboratorio per il quale disegnano venti tra i maggiori architetti e designer del mondo (Aulenti, Castiglioni, Sottsass, De Lucchi, Magistretti, Scarpa). Ieri presso la Fon Art Gallery all’interno del Four Points by Sheraton Catania hotel & conference center, il maestro ha presentato le sue ultime collezioni in mostra fino a martedì.
Ecco l’intervista: