Il 21 marzo Catania ha celebrato la XXI Settimana contro il Razzismo, trasformando le
Ciminiere nella “Città dell’Inclusione” iniziativa promossa dall’UNAR – Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri
finanziato nell’ambito del Fondo Sociale Europeo Plus – PN Inclusione e lotta alla
Provertà 2021-2027.
L’iniziativa ci ricorda che la discriminazione in ogni sua forma non è solo un problema
individuale, ma una questione sociale che richiede un impegno collettivo per essere
affrontata. La manifestazione alle Ciminiere, è concepita per sottolineare l’importanza di
creare una società in cui ogni individuo, indipendentemente dalla propria origine etnica
o cultura, condizione di salute o sociale, visione ideologica, possa sentirsi accolto e
rispettato.
Il messaggio per una maggiore inclusione sociale è stato rivolto soprattutto ai giovani e
alle scuole, che sono stati i veri protagonisti della “Città dell’Inclusione”, attraverso
l’arte, la musica e lo sport assieme alle associazioni culturali e sportive del territorio.
ll sindaco metropolitano Enrico Trantino ha dato avvio al convegno, rivolgendosi ai
giovani, chiedendo loro di abbattere ogni tipo di discriminazione e stimolandoli ad
“essere protagonisti della propria esistenza, sviluppando le attitudini che conducono ad
essere cittadini consapevoli e non deleganti. Il mondo deve essere vostro e ve lo dovete
prendere – ha aggiunto – altrimenti, se non vi sentite parte del tessuto cittadino e
territoriale, non potrete migliorare la comunità di cui fate parte.
La Città Metropolitana di Catania organizzando la Città dell’Inclusione – ha concluso – rinnova il proprio impegno nella promozione di una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione delle differenze, offrendo uno spazio di confronto e crescita per tutta la comunità metropolitana”.
Il prefetto Maria Carmela Librizzi ha ricordato che il 21 marzo segna il risveglio della
primavera ed il risveglio delle coscienze con la “Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale” che cade nella stessa data della “Giornata
della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
Don Vincenzo Branchina, vicario episcopale della Diocesi, dopo aver portato i saluti
dell’arcivescovo Renna, ha auspicato la diffusione del messaggio cristiano per intenerire
i “cuori di pietra” ed aprire gli animi al prossimo, agli ultimi e agli emarginati.
Il Questore Giuseppe Bellassai, ricordando il forte impegno sociale delle molteplici
associazioni operanti sul campo, ha affermato che Catania è una città inclusiva,
esattamente come lo è tutta la Sicilia, un’isola che è modello paradigmatico di
inclusione: la sua particolare storia e le secolari dominazioni ne hanno fatto un luogo di
inclusione e convivenza multietnica.
Il direttore generale dell’ASP di Catania Giuseppe Laganga, in un video messaggio ha
lodato l’ iniziativa organizzata anche da Nunzia Decembrino, esperta del sindaco
metropolitano per le Politiche sociali e della Salute la Città metropolitana di Catania;
inoltre ha citato i vari dipartimenti dell’Asp che collaborano con l’Ente nei settori della
salute mentale e della prevenzione.
Emilio Grasso, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, dopo aver citato
due articoli della Costituzione – cioè l’art. 3 e l’art. 34 che affermano l’eguaglianza
formale e sostanziale dei cittadini con la rimozione di qualunque forma di
discriminazione ed ostacolo che impediscono il pieno sviluppo della persona – ha posto
l’accento sugli alti traguardi raggiunti dalla scuola italiana in termini di didattica
inclusiva.
Il coordinatore regionale Rete Civica della Salute, Pieremilio Vasta, in merito al
rafforzamento della Sanità territoriale attraverso la medicina di prossimità, ha
preannunciato che in Sicilia sorgeranno 155 “Case della Comunità” che assicureranno
l’inclusione sociale realizzando un nuovo senso di comunità.
Massimiliano Giammusso, vice presidente ANCI Sicilia, ha sottolineato il ruolo dei
Comuni nella gestione della salute pubblica attraverso i distretti socio-sanitari, la cui
azione è perfettibile e può essere sostenuta dal Terzo settore, il cui meritorio lavoro tante
volte supplisce alle inadempienze.
Il convegno, che è stato moderato dalla giornalista Simona Scandura, è proseguito con
relazioni che hanno toccato molteplici temi: migrazione e lavoro, scuola come motore di inclusione, salute mentale, dipendenze e disabilità, emarginazione e violenza di genere.
A fare da cornice al dibattito, performance musicali e teatrali, esposizioni artistiche e
mostre fotografiche.
Si sono esibiti gli artisti e studenti del Conservatorio “V. Bellini” (trio Jazz), del Liceo
Statale “G. Turrisi Colonna” e del Liceo Scientifico “Boggio Lera”. Performance del
Duo Basiliando– Musica dal Mondo e della Schola CantorumAetnensis. Due mostre
fotografiche, curate dal fotografo Fabrizio Villa e da Sergio Perez per La Casa di Toti,
hanno arricchito il programma, insieme a esposizioni di quadri e ceramiche a cura del
CSR- Consorzio Siciliano di Riabilitazione e alla partecipazione de “Gli Angeli”
dell’Associazione Di Gianfranco con esposizione di manufatti artistici.
La musicoterapia con campane tibetane e tastiere, grazie al CUM – Consiglio Unitario Musicoterapisti è stato un altro momento di condivisione offerto dalla “Città dell’Inclusione”I viali esterni delle Ciminiere sono stati animati dalle attività sportive organizzate dal Centro Sportivo Italiano e dal Lions Club International, con dimostrazioni di arti marziali, rugby, ginnastica artistica, minivolley, badminton, danza e percorsi ludico-
motori a partecipazione libera.
La mobilità sostenibile è stata protagonista con la pedalata solidale “Pedalando con il cuore: ruote che uniscono”, a cura di FIAB Catania in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini. La perfomance teatrale “Rosso- la bottega dei bottoni” a cura della Associazione Guardastelle è stato un altro momento di intrattenimento, mentre la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha tenuto un workshop su nutrizione e movimento, evidenziando l’importanza di uno stile di vita sana come gesto di cura e attenzione verso sé e gli altri.
Il vero motore propulsore della “Città dell’Inclusione” è stato il Terzo settore ed è doveroso elencare tutte le associazioni che hanno dato il loro contributo alla buona riuscita dell’iniziativa; oltre a quelle già citate bisogna aggiungere: Caritas Diocesana; Comunità di Sant’Egidio; La Locanda del Samaritano; ACERES; Unione Italiana Ciechi; A.F.A.E. e L.I.F.E.; Associazione Thamaia; Save the Children- Polo 1000 giorni; Casa di accoglienza Livatino. La “Città dell’Inclusione” ha dato voce anche alle storie di persone che hanno vissuto esperienze di discriminazione: sebbene questa condizione abbia influenzato le loro vite, i protagonisti hanno trovato il modo per superare le avversità.
Le Ciminiere sono state il palcoscenico della Città dell’Inclusione ricreando un luogo di accoglienza, ascolto e confronto per il nostro territorio.