Può il dolore sublimarsi in energia positiva?
Lo scrittore Fabio Salvatore non ha alcun dubbio, da quando, giovanissimo, già venti anni fa, ha avuto a che fare con un nemico violento e oscuro di nome Cancro. Un nemico al quale Fabio ha imparato, probabilmente, a dare del tu; poi la “scoperta” della scrittura, prima come forma catartica, poi come strumento di condivisione “vera”.
Così nel 2008 arriva, quasi come un fiume in piena, “Cancro, non mi fai paura”, il suo primo romanzo best seller che colpisce al cuore i lettori più attenti, non necessariamente coloro che hanno avuto a che fare con quello che spesso, forse per pudore, tendiamo a chiamare “male”.
E non è un caso. Il male, in quanto tale, sa insinuarsi laddove è impensabile possa giungere, nell’intimità delle nostre vite, del nostro quotidiano.
Dopo la prima esperienza Fabio decide o, forse, Non-decide, ma sente il bisogno di continuare a scrivere, di aprire il proprio cuore, esattamente come, in questi anni, hanno fatto le tante e diversissime persone che hanno cominciato a contattarlo per raccontarsi, ringraziarlo, condividere .
Dunque arriva “Buio e Luce – Alzate gli occhi al cielo”, raccolta di lettere, in questo nuovo libro che vive di un filo rosso con i precedenti, come racconta lo stesso autore nel mio amato “Salotto” radiofonico, che, quel pomeriggio, è stato rischiarato dalla ferma dolcezza della voce di Fabio.