Violante Placido l’attrice, Viola la musicista, Violante la donna, dal 2013 mamma di Vasco.
Poliedrica e bellissima, l’abbiamo incontrata a Catania, ospite della sesta edizione del Catania Film Fest, ideato e diretto da Cateno Piazza, per ritirate il Gold Elephant World, e presentare il corto in concorso del marito Massimiliano D’Epiro, “Stella”, del quale è protagonista ma anche operatrice dietro le quinte.
Dagli esordi adolescenziali in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, alla prima candidatura come migliore attrice al “Nastro d’Argento” per “L’anima gemella” di Sergio Rubini; incantevole fatina della serie tv, firmata Sironi, “Pinocchio”, fino al personaggio controverso e morbido della pornostar Moana, la Placido, disinvolta sulla scena e schiva al microfono, ci racconta il suo rapporto con il cinema da figlia d’arte di un padre professionalmente ingombrante.
“Non ho termini di paragone – spiega – sono nata nella mia realtà, con le luci già puntate addosso, quindi con una pressione maggiore rispetto a chi non cresce in una famiglia di attori. Da ragazzina ero una che si stava cercando: il cinema mi affascinava, ero curiosa, ma non ero così sicura della strada da intraprendere. Anche io ho dovuto fare il mio percorso, se vuoi a ritroso: quando qualcosa ti bussa alla porta poi devi chiederti se è davvero quello che vuoi.”
Cinema nazionale ed internazionale accanto a grandi nomi come George Clooney e Nicolas Cage: “Clooney è più rassicurante – racconta – in scena aiuta e supporta. Cage è un improvvisatore, ma fuori dal set meno star di Clooney.” In Italia invece spera di lavorare con Paolo Virzì, “perché riesce sempre a dare personaggi giusti alle attrici che sceglie, è molto attento, ama i particolari, e sa raccontare bene l’Italia.”
Tra le passioni di Violante c’è la musica, che da più di dieci anni è diventata anche una professione, con due album all’attivo, una partecipazione, fuori concorso, al Festival di Sanremo 2014 accompagnando i Perturbazione, ed una presenza tra la giuria di esperti alla scorsa edizione della kermesse.
“La prima passione però è stata l’equitazione, volevo fare le Olimpiadi. Poi ho iniziato a suonare la chitarra, tardi in realtà, ma da quando ho cominciato la porto avanti parallelamente al cinema. Ascolto tanta musica, di vario genere, per lo più rock.”
E a proposito della crisi del cinema dice: “Credo che il cinema italiano viva un buon momento di creatività artistica, però la gente in sala va sempre meno. Le serie televisive, soprattutto americane, la fanno da padrone, l’offerta domestica di moltiplica con i canali on demand, e i mega tv di nuova generazione rendono la visione più invogliante.”
Consegnato il premio sul palco del Multisala Lo Po’, è tempo di indossare le cuffie e preparasi a mixare i dischi. Violante esce di scena. Arriva Viola, ed esplode la musica.
Le foto di questo articolo sono di Dino Stornello