Si è fatta bella Catania, si è tirata a lucido Taormina per accogliere il G7 e i suoi eventi collaterali e ai piedi dell’Etna, non si risparmiano rumors e polemiche. Quasi 2000 uomini delle forze dell’ordine impegnati per la sicurezza.
Sotto i riflettori il pranzo di venerdì 25 organizzato nel salone Bellini del municipio catanese dove, ospiti di Manuela Mauro Gentiloni, moglie del premier italiano, saranno Melania Trump, first lady degli Stati Uniti d’America, la neo première dame della Francia, Brigitte Trogneux Macron, la giapponese Akie Matsuzaki Abe, la canadese Sophie Gregoire Trudeau e il marito della cancelliera tedesca Angela Merkel, Joachim Sauer, unico first husband presente.
A fare gli onori di casa, insieme alla signora Gentiloni, sarà il sindaco Enzo Bianco che, dopo la chiacchierata colazione, accompagnerà gli ospiti in una rapida – e blindatissima – visita della città. La scelta dello chef bistellato Pino Cuttaia della Madia di Licata, acclamato dalla critica internazionale, ha scatenato un vespaio di polemico tra gli chef etnei che avrebbero gradito tra i fornelli un nome catanese.
Secondo alcune indiscrezioni ad accompagnare i piatti creati da Cuttaia ci saranno i vini delle cantine Tornatore di Castiglione di Sicilia, famiglia di viticoltori che dal 1865 produce vino sul vulcano.
Bocche cucite per gli allestimenti delle cene taorminesi che, come svelato nelle settimane precenti, saranno a cura degli event designer Luca Melilli e Franco Cannata di Panta Rhei Wedding. Ma in arrivo nella perla della Ionio pare che ci siano orchidee e rose rosse, le preferite di Melania. A Taormina alcune boutique ospiteranno per l’evento capsule collection e collezioni storiche di alta moda e alta gioielleria, in attesa delle delegazioni.