Il percorso di opere artistiche firmato da Alfio Bonanno fanno da contorno ai pali di castagno e le viti coltivati ad alberello. Siamo a Palmento Caselle a Milo, roccaforte de I Vigneri di Salvo Foti dove in cinque ettari vitati si celebra il Carricante dell’Etna.
L’alberello igeo di Carricante lo si ritrova anche a Contrada Rinazzo dove la nicchia di eccellenza del vino prodotto sull’Etna trova casa nella storica azienda Benanti e la new entry Eredi Di Maio.
Terrazza e muretti a secco di pietra lava, vigne vecchie ad inerpicarsi e un il mar Jonio sullo sfondo.
È qui su questo paesaggio straordinario che le vigne vengono baciate dal sole e bagnate dalla pioggia: siamo oltre al triplo di millimetri di acqua caduta rispetto ad altri versanti dell’Etna.
È da queste vigne che nasce il Pietra Marina di Benanti, il primo vino Etneo a essere premiato da una guida nazionale. Come ha sottolineato Salvo Foti «al mondo esistono solo due tipi di vino: quello che ti piace e quello che non ti piace», e visto l’enorme successo e gli incrementi dei dati IRVO, l’Etna Bianco prodotto a Milo piace molto.
Complice sicuramente il DNA dei vini dell’Etna fatto di differenze uniche determinati dai suoli, dalle altitudini, dai microclimi e anche dalle diverse filosofie di vinificazione e coltivazione che oggi è possibile riscontrare.
Per l’occasione, abbiamo avuto il piacere di degustare:
Nuna 2016, Etna Bianco prodotto da Fabio Percolla e Novella Trantino ai confini del territorio di Milo (le vigne ricadono sul comune di Sant’Alfio). Un vino da una grande energia in cui al naso corrispondono il ventaglio sentori agrumati che si ritrovano al palato. A colpire anche in un’annata più cicciona come la ’16 la grande freschezza e mineralità che caratterizzano questo grande prodotto etneo.
Vigna Milo 2015 I Vigneri di Salvo Foti in Magnum. Una particella selezionata a piede franco di uve Carricante vengono utilizzate per produrre questo vino che affascina. Grande tendenza citrica che determina un vino con la finezza dei vini di montagna e l’energia dei vini del sud. Prodotto con una selezione di lieviti autoctoni e uve allevate eticamente dalla squadra de I Vigneri.
Contrada Rinazzo 2018 Etna Bianco Superiore Benanti. Antonio e Salvino – alla guida dall’azienda dal 2012 – lo sottolineano in ogni occasione che i vini prodotti a firma Benanti si vogliono caratterizzare per finezza ed eleganza. Così è per il Contrada Rinazzo, una delle etichette del progetto contrade, che si caratterizza anche per le note solfuree e la sapidità. Un vino che può e vuole sfidare il tempo e la pazienza di chi potrebbe goderne conservandolo.
Affiu 2018 Etna Bianco Superiore Eredi Di Maio, Carricante in purezza raccolto dai vigneti di Caselle, Praino e Volpare tra i 550 e gli 850 metri sul livello del mare. Si caratterizza per un intenso naso floreale e agrumi. Al palato molto fresco e sapido si distingue per la verticalità e persistenza.
Etna Bianco Superiore 2018 Barone di Villagrande, Carricante in purezza che si caratterizza per i sentori persistenti floreali e di frutta bianca. Spiccano note di rosmarino ed erbe aromatiche. Al palato una persistente mineralità ne caratterizza il sorso.
Contrada Villagrande 2018 Etna Bianco Superiore Barone di Villagrande I vitigni utilizzati sono il Carricante e una piccola parte di vitigni autoctoni come il Catarratto e la Minnella. Il vino affina per dodici mesi in botti di rovere ed un anno in bottiglia. Al naso esplode la frutta bianca e la ginestra. Al palato elegante, con l’equilibrio sostenuto ed esaltato dalla tipica mineralità e freschezza etnea.
Kudos 2018 Etna Bianco Superiore Federico Curtaz & Eredi Di Maio
Al naso la pietra focaia e la nota agrumata lasciano spazio ai sentori floreali. Un progetto che vede protagonisti i cugini Eredi Di Maio e l’enologo/produttore Curtaz. Kudos – legame – è sicuramente un vino da leggere in prospettiva, che necessita di pazienza per esprimersi al meglio, ma che lascia intendere grandi prospettive.
Primazappa 2018 Etna Bianco Superiore Calcagno è l’agrume che con le note iodate si accompagnano a sensazioni floreali. Il nome ‘Prima zappa’ che richiama l’immagine di un vino contadino, deve lasciare spazio ai suoi profili eleganti tipici degli uomini di altri tempi, caratteristiche che si riconoscono al produttore. Un naso che corrisponde al palato in cui anche il parziale passaggio in legno non squilibra il vino che risulta essere assolutamente equilibrato.
Vigna Don Paolo 2017 prodotto dal Sindaco di Milo Alfio Cosentino si caratterizza per i sentori di frutta. Al naso la frutta ricorda la mela. Al palato il richiamo di frutta esotica è evidente. Piacevole persistenza che invita al sorso.