Tre Giorni Senza Frontiere: Catania resta la città dell’accoglienza

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senza frontiere umane, fisiche, esistenziali che spesso sbarrano il passaggio ai sentimenti migliori, come l’amicizia, la simpatia tra persone e popoli diversi, la solidarietà, la voglia di stare insieme e fare del bene divertendosi.
Quello che succede a Catania per il quarto anno consecutivo è qualcosa di eccezionale.

“Tre Giorni Senza Frontiere” è la più grande manifestazione di integrazione del Mediterraneo e si svolge al Lido Verde della plaia.
Un momento importante per tutta la città per dimostrare che esiste ancora un possibilità.

600 migranti e un centinaio di Italiani insieme per giocare, fare sport e sorridere e per andare avanti nonostante tutto.

A ringraziare La Guardia Costiera e gli uomini impegnati a salvare vite umane in mare è stato il presidente della comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo che ha affermato: “Non brutalizziamo anche noi gli uomini del mare, specialmente i soccorritori che stanno in mare. Il loro lavoro assomiglia tanto a quello di un bambino che prova a svuotare il mare con un bicchiere. Per i grandi è un illusione, per i bambini è un impegno. Io sto con gli illusi, perché ho visto che con il loro bicchiere hanno svuotato il Mediterraneo dalla paura di morire di tanti e poi un bambino non avrebbe mai detto di un uomo incontrato a mare “carne umana”, ma ci avrebbe giocato, come ci apprestiamo a fare noi in questi giorni.”

Questa mattina al Lido Verde si è svolta la Commemorazione delle vittime morte durante il primo sbarco di Catania il 10 agosto 2013.
Presenti all’importante momento, il Vice Sindaco di Catania Marco Consoli, Sebastian Intelisano della Comunità di Sant’Egidio, il presidente Emiliano Abramo e Dario Monteforte proprietario del Lido Verde che ogni anno ospita la manifestazione. Significative le parole del vice sindaco di Catania che ha affermato: “Catania è stata e continuerà ad essere la città dell’accoglienza”.  

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Sudlook

La redazione è composta da giornalisti e giovani creativi.

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