Ci siamo accorti che il colore rende tutto migliore, anche le strade.
Dove c’è colore si annida la vita, si aprono attività commerciali, si innescano dei circoli virtuosi di riqualificazione urbana e sociale che spesso coincidono con la pedonalità e la ciclabilità delle aree.
Succede così nelle grandi capitali europee e Catania si affaccia al meccanismo virtuoso, negli ultimi mesi la città si è arricchita in 3 punti chiave (due dei quali “caldissimi”) di opere d’arte a cielo aperto, comunemente definite street art.
Piazza Palestro – E’ di appena 20 giorni fa l’opera temporanea firmata da Alice Valenti e realizzata all’ombra del fortino in sinergia con i piccoli abitanti del quartiere.
Il Fortino è uno dei monumenti più iconici di Catania per bellezza e per quel bianco e nero che lo rende ipnotizzante, unico, riconoscibile, vanta un valore storico artistico inestimabile e Alice Valenti è riuscita a potenziarlo con una proiezione geometrica multicolor disegnata sull’asfalto: un colpo d’occhio che esalta l’opera originaria e traccia un segno di bellezza e positività anche in questo quartiere, che comincia a lasciarsi alle spalle anni di degrado e incuria attraverso piccoli e lenti passi come questi.
La valenza reale e sociale però non è solo nella sostanza dell’opera, ma anche nella forma: Alice Valenti ha collaborato con l’associazione Acquedotte Arte, Architetture e Aree Urbane che da diverso tempo agisce su questo territorio, chiamando a raccolta i bambini del quartiere che hanno colorato il cemento diretti dalla Valenti.
I colori scelti per la realizzazione dell’opera sono volutamente temporanei, ma la memoria che i bambini avranno della partecipazione è certamente indelebile.
L’arte si fa largo in un quartiere troppo spesso offeso dai rifiuti, dall’illegalità, dalla viabilità caotica e si ritaglia uno spazio proprio a scapito della sosta selvaggia.
Rione Angeli Custodi – Chi ha viaggiato per le strade siciliane ha sicuramente incontrato Salvo Ligama con il suo progetto Uncommissioned Landscape Manipulation un’installazione itinerante che ricopre di colori i ruderi nei punti più disparati di Sicilia: i suoi pixel giganti e ipercolorati rivestono le casette piu “sgherrubate” da Palermo a Favara, passando per Catania, in un tour dell’isola che segue le logiche dell’artista.
Di recente a Catania è apparso a San Giovanni Li Cuti un maxi Poseidone su muro frutto del lavoro di Ligama, il dio del mare accoglie i visitatori del piccolo porticciolo di Li Cuti proprio all’inizio dell’area pedonale, un segnale, un benvenuto che racconta l’anima avvolgente della città. “Licuti è una collaborazione tra il Comune e l’Assessorato alla Cultura (sindaco Pogliese, Giuseppe Ferraro, Salvo Lo Giudice e Angelo Bacchelli)”- ci ha spiegato lo stesso Ligama – mentre Il moro che affaccia su piazza Europa a Catania, è una committenza privata”.
Ultimo in ordine di arrivo, con appena pochi giorni vita e certamente il più emozionante, è la Provvidenza che ha varcato i confini del rione Angeli Custodi, quartiere storicamente popolato da pescatori e oggi all’inizio di un percorso di rigenerazione urbana ancora discontinuo e impervio. L’iniziativa del Consiglio di Quartiere coordinato dal Presidente Giuseppe Castiglione e dalla prima municipalità di Catania ha lanciato un segnale e reso ancora più intrigante un posto dove ancore si respira l’atmosfera della Catania più intensa.
Via San Michele – Sui muri di Catania c’è anche la poster art dei collage di Demetrio Di Grado, già in città da qualche anno, lo street artist ha contribuito a rendere via San Michele un distretto d’arte attraverso i suoi lavori, una strada che per posizione e vocazione chiede la pedonalità che le conferirebbe quel plus che le spetta.
I progetti di Demetrio come lui stesso ci ha spiegato passano attraverso scelte emozionali e si articolano in vari passaggi: “ vengono progettati in A4 e ricostruiti sui muri a grandezza naturale, ogni lavoro è site specific e caratterizzato da un messaggio di riflessione con la scelta dell’immagine e della bannatura”.
E’ solo street art sostiene qualcuno, non risolve i mille problemi che affliggono Catania, ma apre una breccia verso la vivibilità degli spazi urbani e soprattutto ci ricorda di quanto l’arte sia importante per i singoli e per la comunità.