Oggi Sud Look ha intervistato un campione siciliano, un pallavolista catanese che ha trovato spazio nella massima serie della pallavolo italiana.
Risponde al nome di Giuseppe Boscaini, classe 1986, originario di Catania. Parecchi anni fa ha dovuto lasciare la sua amata Sicilia per una giusta causa, inseguire il suo sogno, quello di giocare in serie A. Scopriamo insieme i suoi esordi e l’evoluzione della sua carriera.
Cominciamo chiedendo al giovane pallavolista come è nata la sua passione per questo sport, percepiamo subito la sua emozione nel ricordare i vecchi tempi, il luogo dove iniziò tutto, un oratorio nel paese di Pedara dove viveva: “Ero davvero piccolo, avevo appena sei anni, ma nonostante tutto avevo già le idee chiare, mi piaceva quello sport, mai avuto un dubbio e mai provato altro, sempre e solo pallavolo”.
La pallavolo fa parte della tua vita: “Per me la pallavolo é uno sport sano e pulito, adoro gli sport di squadra perché posso confrontarmi anche con altre persone, amo il collettivo invece che l’individualismo”.
Questa tua passione ti ha portato ad affrontare diversi ostacoli: “I primi anni non dovetti fare molto sacrifici, giocavo nella squadra del mio paese e mi allenavo solo 3 volte la settimana. Di anno in anno questa passione mi coinvolgeva sempre di più , così all’età di 18 anni ebbi la prima esperienza fuori casa a Nicosia (Enna) in serie B. Per 8 anni decisi di giocare sempre in Sicilia non lontanissimo tra serie B2 e B1 così da poter conciliare anche il lavoro. Ma dentro di me la voglia di raggiungere il mio obiettivo era sempre più impellente, così decisi di giocare fuori dalla Sicilia, a Cinquefrondi in Calabria sempre in serie B1. Fu un anno molto importante perché capii che quella sarebbe stata la strada giusta per arrivare dritto al mio sogno, LA SERIE A. Infatti finito l’anno mi chiamarono dalla squadra del Lagonegro e mi chiesero di rimanere x giocare nella massima serie. Ero la persona più felice del mondo”.
Da quel momento la realizzazione del tuo sogno: “Si giocare in serie A è una gioia immensa che fa dimenticare tutti i sacrifici vissuti, perché le emozioni che si provano sono davvero forti. Ci sono vari momenti della mia carriera che porterò sempre con me, sicuramente la mia prima partita in serie A , a Castellana , mi tremavano le gambe e il cuore batteva all’impazzata, ma dopo aver toccato la prima palla, tutto passò”.
La pallavolo è tutto per me, quando stai lontano da casa per la maggior parte dell’anno, privandoti degli affetti della famiglia, amici, nipoti e fidanzata capisci che la pallavolo ha un valore davvero importante e non riusciresti a farne a meno.
Sicuramente in questi anni avrai dovuto affrontare dei momenti difficili come quelli delle sconfitte, ma qual è il modo migliore per smaltirle?:
“Rispondere a questa domanda è un pò difficile, perché dopo una sconfitta mi chiudo in casa e non voglio sentire e vedere nessuno. Però sicuramente mi rendo conto che una video chiamata con gli affetti più cari aiuta”.
Oggi sei un giocatore affermato, ma i tuoi programmi per il futuro cosa prevedono: “Spero di giocare ancora per qualche anno, ma al giorno d’oggi non si può vivere solo di pallavolo, non siamo dei giocatori di calcio, ahimè. Adesso ho un altro sogno nel cassetto, quello di formare una famiglia, fare dei figli e provare a trasferire loro la stessa passione per lo sport e chissà magari in un futuro poterli allenare, perché sono sicuro di affermare che la pallavolo non uscirà mai dalla mia vita.
Ringraziamo di cuore Giuseppe per la sua disponibilità e gentilezza, per il suo prezioso tempo donatoci, augurandogli il meglio per il suo futuro, sia dentro che fuori dal campo.