Una giovane donna, sorella, amica.
Un uomo sconosciuto, malato, diabolico, assassino.
Quando Santa Scorese, studentessa e attivista cattolica, è stata uccisa con 14 coltellate a soli 23 anni era il 1991, il reato di stalking non esisteva ancora.
Nata a Bari nel ’68, cresciuta nel quartiere Libertà, diplomata al Classico, Santa aveva deciso che sarebbe diventata una missionaria, ma non riuscì a realizzare il suo desiderio a causa di Giuseppe un giovane con disturbi psichici cacciato dal seminario che la perseguitava.
A ripercorrere la storia di Santa è il regista Alessandro Piva che decide di trasformare questa storia in uno strumento didattico da condividere in tutte le scuole per portare avanti un messaggio sociale importante.
Il suo docu-film, Santa Subito, ha vinto il premio Bnl del pubblico alla Festa del cinema di Roma.
La Camera dei deputati ha proposto la visione del docufilm prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud attraverso il Social Film Fund Con il Sud. Un film assolutamente da vedere che ha portato ad una grande riflessione. Sono passati 30 anni dal primo caso di stalking denunciato in Italia, il reato di stalking è stato introdotto soltanto nel 2008.
“Santa Subito si concentra sulla vittima e non indugia sul ritratto del persecutore- afferma Alessandro Piva-Racconta la storia di un destino annunciato, paradigma di troppe altre storie dallo stesso finale: il mio piccolo, personale appello affinché le donne siano lasciate meno sole, quando si ritrovano in balia di una psicosi travestita da amore” .