Da non perdere Food & Wine

San Valentino, una festa d’amore anche per calici e piatti

In attesa di sapere le prossime novità in tema di restrizioni in Sicilia, ci prepariamo alla domenica dell’amore. E si, perché in fondo San Valentino è anche questo. 

Basta avvicinarsi al mondo del vino o frequentare un corso di sommelier per sentir citare Veronelli e sentir parlare di matrimonio d’amore tra cibo e vino o trattare il foodpairing con il metodo Mercadini. Un sistema di riferimento, con accostamenti ora canonici, ora audaci che ricercano l’armonia tra calice e piatto. 

Non ci sono schede di valutazione o criteri – oltre quello soggettivo – per indicare un vino che tocca il cuore, che trasmette energia, che solletica l’anima.
Quale migliore occasione di San Valentino per offrirvi qualche vino che ha risposto a queste caratteristiche?

Ricordate -citando Ovidio – che “il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione”. Bevete sempre senza esagerare altrimenti rischiate di rovinare tutto.

SHAMAN 17 Marguet Père et Fils

Non potrei immaginare un incontro romantico senza bollicine. E se proprio devo, in termini di galanteria, lo Champagne non risulta essere secondo a nessuno. Con questo Extra Brut Grand Cru prodotto da uve di Pinot nero e Chardonnay è stato amore dalla prima volta che ho avuto la fortuna di averlo al calice. Ogni volta riesce a regalarmi nuove e piacevoli emozioni.

Uno Champagne che nasce secondo le regole della viticoltura biodinamica dai vigneti di Ambonnay, parte sud est della montagna di Reims. Secco e con spiccata acidità vi coinvolgerà in un’esperienza briosa.

NATURE ROSE’ 60 LUNE Nicola Gatta

Nel bresciano, da uve di Pinot nero delle colline di Gussago e Callatica nasce questo spumante Rosè. Affinato per 60 mesi sui lieviti è una bollicina che lascia emergere piccoli frutti di bosco, bouquet floreali e ricordi di piccola pasticceria. Uno spumante cremoso dalla guizzante freschezza e piacevole sapidità prodotto da un grande artigiano del vino: Nicola Gatta. 

Ideale per chi ama le bollicine e ama poter condividere calici in progressione in cui mettere piacevolmente il naso per scorgere le evoluzioni.

ANGELICA 2019 Cantina del Malandrino

Da uve di Carricante raccolte selezionate a mano in quel di Mascali, Diego Bongiovanni e la squadra del ‘Malandrino’ regalano un’interessante interpretazione del re bianco dell’Etna. Fermentazione e macerazione in anfora per tre mesi a contatto con le bucce, affinamento 6 mesi in anfora e tre mesi in tonneaux esausti.

Un vino che inizi a bere senza riuscire a smettere. Al calice c’è il vulcano e il Mediterraneo nella loro essenza di gioia e carattere sottilmente femminile che lo rende unico.

NUNA 2016 Tenute di Nuna

Da contrada Cavagrande di Fornazzo (Frazione del comune di Sant’Alfio) a 900 metri sul livello del mare Fabio Percolla e Novella Trantino questo vino da uve di Carricante in cui l’acidità ricorda un vino della Mosella, e grazia al suo carattere deciso e un finale lunghissimo e minerale ci riporta sul Vulcano. Il limone, la ginestra etnea e la pietra focaia sono alcuni of flavour che dovete amare per apprezzare al meglio questo vino. La vostra romantica cena a base di Sushi o frutti di mare potrebbe diventare indimenticabile anche grazie a questo vino.

NOTTI STELLATE 2016 Cantina Etnella

Dai vigneti di contrada Baldazza a Linguaglossa Davide Bentivegna produce una sua interpretazione di Nerello mascalese vinificato senza solforosa aggiunta con una piccola parte di Nerello cappuccio e vitigni autoctoni. Affinato per almeno 12 mesi in botte di legno esauste e 12 mesi di bottiglia prima di essere immesso nel mercato. Già il nome romantico ne suggerisce l’uso in questa occasione. Aggiungendo che dalle terrazze in cui sorge il vigneto la notte sembra poter prendere le stelle facendone un posto magico è assicurato il successo.

VIGNE VECCHIE 2010 Cantina Calabretta

Un vino che nasce da vigne centenarie in contrada Calderara sulle pendici dell’Etna e matura per anni in grandi botti di rovere di Slavonia. Il mio amore per questo vino l’ho confessato a Massimiliano Calabretta: l’estrema eleganza e la fitta trama tannica lasciano spazio ai frutti rossi per una chiusura dolcemente speziata. Un vino che si farà notare senza risultare un terzo incomodo: è stato sempre un fido compare che grazie alla persistenza e all’equilibrio ha reso i momenti unici. Una presenza alcolica non percepita che necessita di amori intensi e persone profonde.

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