Che siano quelle fatte interamente di pasta frolla o quelle con uno strato sottilissimo di pasta reale nella parte superiore e pasta frolla sotto- ripiene di ricotta e cioccolato, ricoperte con la ghiaccia e l’immancabile ciliegina- le squisite cassatelle di Sant’Agata restano una tradizione intramontabile insieme alle olivette ricoperte di cioccolato.
Le “Minne di Virgini” o “minnuzze di Sant’Agata” vengono preparate ogni anno da mastri pasticceri in occasione della festa più popolare del mondo.
I giorni 3-4-5 e 6 sono i giorni più attesi per i catanesi che possono riabbracciare la Santa, giorni in cui Catania accoglie milioni di fedeli e visitatori.
Per il nostro #agatatour ad aprire le porte del laboratorio di pasticceria, tra i più famosi in Sicilia e non solo, è Paolo Pistone -figlio di Nonna Vincenza- la donna che ha tramandato alla famiglia l’amore per il proprio lavoro, la passione per la pasticceria e la devozione nei confronti di Agata.
Nato il 5 febbraio del 1997, il laboratorio di pasticceria I Dolci di Nonna Vincenza ha negli anni conquistato i cuori dei turisti che in aeroporto hanno la possibilità di assaggiare i dolci tipici siciliani.
La sensazione è quella di stare in famiglia. Non si preparano i dolci per i clienti, ma per i propri cari. Sempre. E’ forse per questo che i dolci di Nonna Vincenza restano i preferiti di Sudlook.
Grazie all’ufficio comunicazione diretto da Valeria Maglia, siamo riuscite a vedere, sentire e assaggiare i sapori della festa.
La tradizione popolare racconta che Sant’Agata fosse una bellissima fanciulla, discendente da una nobile famiglia catanese, convertita al cattolicesimo.
Il proconsole Quinziano si innamorò di lei e la costrinse ad abiurare la propria fede e ad adorare gli dei pagani.
La fanciulla rifiutò e venne così martirizzata, subendo lo strappo violento delle mammelle. Da qui la ricetta delle minnuzze di Sant’Agata.