L’abbraccio di Catania a Luis Sepúlveda

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Scrivere è resistere. Per sette lunghi mesi nelle carceri di Pinochet, Luis Sepúlveda, membro della guardia personale del presidente Allende, costretto a lasciare il Cile in seguito al colpo di stato, non ha mai smesso di scrivere romanzi pieni di emozione.

Alcuni libri dello scrittore sono stati anche proposti nelle scuole elementari italiane come “Storia della Gabbanella e del Gatto che le insegnò a volare”.
Lo scrittore, giornalista, sceneggiatore e regista cileno, giunto a Catania per presentare in anteprima nazionale il suo ultimo libro “La Fine della Storia”, ha ricevuto il “Premio Sicilia” consegnato dall’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione, Anthony Barbagallo.

Acclamato dalla folla catanese all’interno del Teatro Sangiorgi di Catania, forse troppo piccolo per accogliere il calore della città, nonostante l’assenza ingiustificata del primo cittadino Enzo Bianco, Luis Sepúlveda, ambasciatore di Amnesty International e Medici Senza Frontiere, ha ringraziato la Sicilia per il forte impegno e l’enorme dimostrazione di solidarietà e di umanità nell’accoglienza agli immigrati provenienti dalle coste africane.

sepulvedaDiversi gli argomenti affrontati durante l’incontro moderato dal giornalista del Tg5 Alberto Bilà, dal tema del perdono per la Storia del suo paese, alla felicità che ognuno merita di raggiungere, ai giovani di oggi con una fobia estrema per l’autoritarismo e un nuovo senso più generoso della libertà, per passare alle elezioni presidenziali americane, fino al prossimo referendum costituzionale in Italia del 4 dicembre.

“Donald Trump è il sintomo del malessere della nostra società.”

Il giornalista Bilà rivolto alla storia di Pinochet ha chiesto allo scrittore se secondo lui esiste il perdono a livello umano.

“Il perdono è una possibilità- afferma Sepúlveda e continua- c’è un grande valore nel perdono, ma un uomo che ha commesso dei crimini dovrebbe implorare il perdono della società, invece di essere orgoglioso, in questi casi il perdono non è possibile”.

Sulle elezioni americane Luis Sepúlveda affronta il tema dell’incapacità dei cittadini di leggere il reale messaggio dietro alla scelta di questo presidente degli Stati Uniti.  E’ chiaro quando afferma che il sistema non funziona. Lui avrebbe scelto Bernie Sanders in marcia con i giovani per cambiare la cultura americana.

Fortissime le critiche anche nei confronti di Hillary Clinton che rappresenta ancora il vecchio come l’America che ha voluto una guerra nei paesi che oggi cercano di migrare in un mondo migliore. “Una guerra iniziata per l’interesse dell’occidente. Perché il dipartimento dello stato americano ha deciso di fare questo esperimento della promozione della primavera democratica araba senza considerare che un paese come la Libia, come la Siria, come l’Iraq non avevano nessuna esperienza democratica.

Sul Referendum costituzione in Italia del 4 dicembre Sepúlveda non si esprime pienamente, ma sollecita al voto a prescindere dalla scelta: “Si deve partecipare per dire si o per dire no, ma si deve partecipare. Io ho una sorta avversione per l’indifferenza politica. andate a votare”.

fullsizerenderUna serata magica quella insieme a Luis Sepúlveda conclusa con le musiche di uno dei  talenti della storia del Jazz, il siciliano, Francesco Cafiso con dei brani composti da lui stesso.

“La democrazia si sviluppa a partire dalla coscienza della popolazione, non si impone.”

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Simona Scandura

Le good news come stile di vita.
Ama i fiori, i cani e il caffè, cucina bene solo col Bimby.
Laureata in Giurisprudenza, docente di comunicazione politica istituzionale e sociologia della comunicazione, da diversi anni dirige alcune testate giornalistiche rivolte a professionisti e Pubblica Amministrazione.
È direttore di EnergiainComune, la rivista green sulla sostenibilità e l'efficienza energetica che guarda al futuro. Iscritta all'albo dell'ordine dei giornalisti dal 2009 con un passato da cronista televisiva.
Specializzata in Digital Pr e Uffici stampa, ha collaborato con diversi periodici regionali e collabora con diverse agenzie di comunicazione.

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