Distesa e bianca la costa siracusana si tuffa senza esitazioni nel blu dello Ionio e prima di arrivare al mare una vegetazione la avvolge, inerpicandosi fra le maestose rovine, insinuandosi nei suoli argillosi.
E’ la macchia mediterranea densa di profumi e pungente, la stessa che ritroviamo nei calici del Moscato Bianco di Siracusa, vitigno autoctono dalle antichissime origini risalenti ai tempi della polis.
La ricchezza ampelografica della Sicilia è un dato acquisito, ma in questo caso i grappoli di Moscato sono la testimonianza viva di un passato mitologico e osservarne gli acini dorati, tastarli, è come sentire la storia fra le mani.
La “Muscatedda”, così chiamata affettuosamente in siciliano dai produttori locali, sta vivendo un nuovo momento dopo le fasi alterne sulla via dell’espianto degli anni ‘70/’80 e oggi rinasce a nuova vita grazie all’intervento di alcuni piccoli produttori che hanno eroicamente strappato questa varietà dal declino.
Fausto e Olaf Consiglio, padre e figlio che erano là in quegli anni del recupero, del reimpianto una pianta alla volta, consapevoli e intenzionati a preservare un piccolo capolavoro enologico ma anche a tutelare il paesaggio e una tradizione dal valore culturale non indifferente.
Nell’infanzia di Olaf c’è il ricordo di questo lavoro faticoso e appassionante che oggi porta avanti con il padre “Negli anni ’90 siamo partiti da appena 1 ettaro e mezzo, oggi abbiamo 6 ettari vitati con il Moscato Bianco che abbiamo sempre vinificato come passito, dal 2008 ne facciamo anche una versione secca, un vino bianco aromatico che può competere con i grandi bianchi aromatici della tradizione come i moscati del Nord e i Traminer”.
Un vignaiolo che vive un rapporto diretto con il suo terroir ne ascolta le vocazioni e lo asseconda, Olaf mette al centro della sua attività di produttore artigianale e naturale l’antico vitigno a bacca bianca “Il Moscato Bianco di Siracusa è un vitigno aromatico si adatta bene ai climi siccitosi e aridi, a questi suoli argillosi e ricchi di minerali, è esattamente da qui che il clone originale risalì la penisola fino ad arrivare al famoso Moscato d’Asti”.
La scelta del legislatore di superare la DOC Moscato di Siracusa, datata 1973, per allargarla fino a ricomprendere nella Siracusa DOC del 2011 la produzione del territorio in modo generico con (quasi tutte) le tipologie vinificate (finanche il Syrah), aiuta i produttori a certificare in etichetta un prodotto di qualità, ma tira una coperta corta che da un lato consente di avere un marchio di tutela accessibile ma dall’altro non valorizza sufficientemente il Moscato Bianco che qui ha un’identità che si rispecchia nel territorio e meriterebbe di emanciparsi per essere sostenuto nella sua riaffermazione in quanto vitigno dal valore storico e culturale.
Visitare Siracusa e guardarla attraverso la luce di un calice di Moscato Bianco o “Pollio”, nome romano di quello che è secondo le fonti storiche il vitigno più antico d’Italia, è un privilegio da riscoprire: osservarne gli stessi riflessi dorati nelle architetture della sconfinata Piazza Duomo; ritrovarne i sentori di miele, frutta secca e spezie al mercato vecchio di Ortigia; sentirne le note erbacee dei giardini nascosti vicini alla Fonte Ciane.
Un territorio ideale per essere percorso in bici, grazie ai lunghi tratti pianeggianti dei 6 km di pista ciclabile “Rossana Maiorca” che partono dal Monumento ai Caduti italiani d’Africa fino alla stazione di Targia. Il sentiero ciclopedonale fruibile dal 2008 sostituisce l’antico tracciato ferroviario che collegava la stazione di Targia a Siracusa. Un itinerario che pone un punto di vista nuovo a velocità moderata che andrebbe rinnovato, ampliato, valorizzato.
L’ingresso del giardino storico, foto via web www.solacium.it Le piante monumentali del Castello, foto via web www.solacium.it Il Castello di Federico II, foto via web www.solacium.it
Alle porte della città una piccola meraviglia silenziosa e resiliente viene portata avanti dalla famiglia Pupillo sin dai primi del ‘900, è il Feudo della Targia dove le viti di Moscato Bianco guardano il bellissimo Castello di Federico II e il suo bagliore candido e immutato, prima di diventare vino dolce o secco, oppure spumante.
Come in un gioco di matrioske dentro il feudo c’è un meraviglioso castello dalle merlature intatte, dentro il castello c’è uno stupendo giardino storico dalle piante monumentali, dentro tutto questo c’è qualcuno che ha il coraggio e la voglia di far rivivere vendemmia dopo vendemmia una produzione di vino dedicata al territorio e alla sua storia.
Indirizzi utili:
Azienda Agricola Fausta Mansio di Olaf Consiglio
Via Nausicaa 10
96100 Siracusa
TEL +39 0931 744508 – Cell. +39 335 458000
Azienda Agricola Pupillo
Contrada La Targia
96100 Siracusa
TEL +39 0931 494029
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