La pista Altomontana, il percorso per circumnavigare l’Etna

Etna, parossismo 28 febbraio. Foto Francesco Chittari
Etna, Colata lavica del 1981. Foto Francesco Chittari

Percorrere tutta la pista Altomontana diventa l’occasione per ammirare il continuo alternarsi di colate laviche e boschi in cui oltre a variare altitudine ed esposizioni, cambia visibilmente la vegetazione

Avete mai pensato di circumnavigare l’Etna a piedi o in bici? Percorrendo la pista Altomontana è possibile! Basta partire dal Rifugio Brunek sulla Mareneve di Linguaglossa e arrivare dopo quasi 40 chilometri nei pressi di Serra La Nave (Ragalna), passando per le zone di competenza del comune di Castiglione, Randazzo, Bronte, Maletto e Biancavilla. L’unico tratto dell’Etna escluso dalla pista è la valle del Bove. 

Ad attendervi oltre che poco più di settecento metri di dislivello (il punto più basso del percorso è a circa 1300 metri) un’alternanza di paesaggi, grotte, vegetazione, flora e fauna custodite nella nostra Etna. Colate laviche centenarie si alternano alle più recenti.

Se è stato necessario rinunciare a qualcosa per il Covid, i viaggi sono rientrati nella lista. In molti hanno sfruttato questi limiti di spostamenti per trasformarli nell’occasione per scoprire i tesori nostrani.
In Sicilia ne abbiamo davvero tanti, e l’Etna è sicuramente uno dei più prestigiosi.

Percorrere i sentieri dell’Etna, arrostire su una brace di legna tagliata in loco e pernottare nei rifugi, sono alcune delle attività da poter fare. Potrebbe essere – oltre che un’esperienza di grande fascino – un’occasione per rigenerarsi e disintossicarsi dalla quotidianità e dalla vita mondana.

Etna vista dalla Pista Altomontana. Foto Francesco Chittari

Una giusta educazione alla montagna insegna a “lasciare il posto migliore di come si sia trovato”, a non urlare nei sentieri, a salutare con il sorriso quando si incontrano le persone, a rimpiazzare la legna usata per il fuoco, a tenere pulito e se necessario raccogliere i rifiuti di qualche incivile. Tutto questo perché la natura è prima di tutto un bene prezioso che il buon Dio ha ci ha donato ed è compito di tutti preservarla e curarla.

Percorrere tutta la pista Altomontana diventa l’occasione per ammirare il continuo alternarsi di colate laviche e boschi in cui oltre a variare altitudine ed esposizioni, cambia visibilmente la vegetazione. Così come a mutare – cambiando punto di osservazione – sono i profili dell’Etna. Bella e affascinante sempre, mostra la sua forza distruttrice e la potenza rigeneratrice.

È sempre consigliabile affrontare la montagna – oltre che con il dovuto rispetto – con il giusto equipaggiamento e con delle persone di esperienza. Non avventuratevi! È importante avere la giusta attrezzatura e non partire da sprovveduti: nei rifugi non troverete acqua potabile, il tempo in montagna cambia repentinamente e senza la giusta esperienza potreste sottovalutare delle situazioni che possono rivelarsi dei pericoli.

Rifugio Monte Spagnolo

È possibile spezzare il percorso in più giorni – dormendo in uno dei tanti rifugi – o usufruirne per le pause lunghe da dedicare ai pasti.
Portate una macchina fotografica, ma soprattutto immortalate nei vostri ricordi il fascino e la bellezza della natura oltre che i momenti di condivisione con i vostri amici.

Se la natura è generosa – e lo è – vi donerà tramonti mozzafiato, eruzioni, lune affascinanti, incontri con animali e davvero tanta bellezza. A voi il piacere e la scelte di goderne. In sicurezza.

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Francesco Chittari

Catanese e siciliano fiero, vista la fuga dei cervelli ha deciso di puntare sul fegato: sommelier del vino e amante delle birre artigianali, organizza eventi coniugando passione, eccellenze e territorio. Non solo il bicchiere, è amante anche dei piatti e della buona cucina.
Ama girare e conoscere palmo a palmo la nostra bellissima terra ed esplorare il mare. Curioso e caparbio, ricerca storie interessanti da raccontare. Social per professione, cura il marketing e la comunicazione per le aziende.

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