La casa di Toti, studio Parentage e Fabio Abate insieme per condividere le emozioni dei ragazzi speciali

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Chi si ferma è perduto! Ecco perché, anche in tempo di coronavirus, occorre reinventarsi, trovare soluzioni e non far sentire mai l’assenza: anzi, ora più che mai, la presenza diventa elemento assai importante che può aiutare, soprattutto chi vive un disagio o una difficoltà.
Tra gli elementi che uniscono c’è sicuramente la musica: con la musica possiamo sentirci vicino, possiamo creare ponti e abbattere distanze, possiamo immaginare mondi migliori. Così come cantava John Lennon: “You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one, I hope someday you’ll join us, And the world will be as one”. 

E così come cantano e suonano i ragazzi de La Casa di Toti e dello Studio Parentage che, distanti ma uniti, sulla note di Imagine e su input del cantautore Fabio Abate e sulle note eseguite al pianoforte dal maestro Salvatore Abate, hanno creato un video che da stasera sarà online.

Un altro modo per non smettere di sognare, perchè dai sogni si generano importanti realtà: e perchè #insiemecelafaremo.

Come ha fatto Muni Sigona sognando La Casa di Toti; come fa lo studio Parentage che insegna, ai ragazzi speciali che assiste, di credere in un sogno che si chiama indipendenza; come fanno le famiglie, gli imprenditori, isostenitori di questo meraviglioso progetto che è l’albergo etico che da qui a qualche mese vedrà la luce.

“Avremmo dovuto inaugurare tutto a maggio ma l’emergenza in atto non ha permesso di ultimare i lavori e quindi dobbiamo rimandare. Ma non ci fermiamo: in queste settimane di quarantena ci dobbiamo quotidianamente confrontare con le esigenze dei nostri figli speciali, con le loro crisi, le loro difficoltà, l’assenza in alcuni casi di supporto. Per fortuna lo studio Parentage ha continuato a sostenerci e a sostenere i nostri figli”, dice Muni Sigona. Che ricorda anche l’iniziativa promossa dall’azienda farmaceutica Sifi per la raccolta di fondi a favore dell’ospedale Cannizzaro di Catania: “come Associzione  – aggiunge Muni Sigona – vogliamo impegnarci per il territorio e abbiamo appoggiato l’idea della Sifi.
Attraverso la piattaforma di crowdfunding Laboriusa(https://www.laboriusa.com/campaigns/insieme-celafaremo/) si può donare e i donatori riceveranno una maglietta che riporta un disegno fatto da Virginia, una ragazza speciale impegnata nelle attività dello studio psicopedagogico Parentage.

Siamo rimasti accanto ai nostri ragazzi anche se lontani fisicamente, dicono le rappresentanti dello studio, le dottoresse Luana Ferlito, Priscilla Mertoli e Valentina Genitori. Diverse sono state le nostre iniziative per sostenere le famiglie di grandi e piccini. Colloqui individuali per i genitori o giovani adulti, videoconferenze di gruppo per raccontarsi e confrontarsi su come si  trascorrono le giornate, all’insegna di ciò che abbiamo imparato insieme (autonomie domestiche e ricette), piattaforma per materiale on line da supporto alle famiglie, con indicazioni su come lavorare o svolgere alcune attività insieme ai più piccoli e anche teleriabilitazione, l’unico mezzo per lavorare con i nostri bambini e  ragazzi e che ci vede impegnati a costruire percorsi individuali. Sicuramente il lavoro da preparare è diverso di quello svolto in presenza, ma i risultati ottenuti sono soddisfacenti. Siamo contenti del nostro lavoro, ma soprattutto del sostegno delle nostre famiglie, senza le quali non sarebbe stato possibile fare tutto questo. E siamo contente anche della risposta positiva avuta all’idea di incidere una canzone tutti insieme. Da sempre sosteniamo l’importanza del lavoro di squadra e questa ne è la dimostrazione più tangibile”.

E in questa squadra è stato coinvolto ancheFabio Abate, da tempo vicino a La Casa di Toti: “una sera, mentre suonavo al pianoforte, mi sono chiesto come stessero affrontando questo periodo i ragazzi speciali e come poter dare loro voce. Così, volendo regalare un momento di felicità, ho pensato a una canzone da fare con loro, a una emozione da condividere e a un messaggio di speranza. Ed è nata questa versione rivisitata di Imagine”.  

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Sudlook

La redazione è composta da giornalisti e giovani creativi.

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