Il dramma della Scuola dopo il terremoto: lettera aperta di una mamma

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Il sisma che ha colpito i comuni etnei lo scorso ottobre, ha lasciato una brutta eredità agli abitanti delle piccole comunità costrette ad affrontare situazioni precarie e disagi continui.
Uno dei casi più eclatanti è quello di Biancavilla, in provincia di Catania, dove centinaia di bambini -ospitati da un altro istituto- sono costretti a fare i turni pomeridiani per andare a scuola. La loro scuola è stata infatti dichiarata inagibile.
Una situazione che stravolge il ritmo di vita di intere famiglie e obbliga i ragazzi a rinunciare alle attività sportive o alle terapie mediche.
Pubblichiamo per intero la lettera aperta di Carmela Paladino, una mamma che racconta l’incomprensibile presa di posizione di alcuni genitori che si sono rivolti al TAR per impugnare un’ordinanza del sindaco dove si stabilisce la turnazione degli orari per tutti gli studenti e non solo per i bambini dell’istituto dichiarato inagibile.
Ma i genitori della scuola che ospita non ci stanno e fanno così ricorso al TAR. Il ricorso è stato respinto, ma resta il gesto.
“Dove è finita la solidarietà?”

Carmela Paladino

“Sono le 2:34,la notte del 6 Ottobre,tutti dormono beati,dopo aver trascorso la serata felicemente nella piazza del paese.
E’ la festa del Santo Patrono di Biancavilla.
All’improvviso tutto trema, ti svegli e realizzi che c’e’ un terremoto in atto. Il cuore in gola,non sai che fare ma intanto corri per scappare. Siamo tutti in strada, familiari,vicini e tutti con il terrore negli occhi e la speranza che non sia successo nulla di grave a nessuno.
Iniziano le telefonate per sapere come stanno i tuoi genitori, nonni, amici.
Ci sentiamo tutti uniti e piu’ altruisti che mai, pronti ad aiutare chi avesse bisogno.
Intanto quella notte nessuno ha il coraggio di rientrare in casa ma piano piano dobbiamo farlo perché c’è chi ha bimbi poccoli o non sta bene. L’indomani sembra d’aver vissuto un incubo, le case, molte, sono piene di crepe ed oggetti rotti e lì realizzi che e’ stato forte 4.6 dicono. Il Sindaco nel frattempo sospende i festeggiamenti in corso, invita la cominita’ al campo sportivo (uno dei centri di raccolta in caso di terremoto) per ringraziare il nostro Santo Patrono San Placido e anche San Zenone e la Madonna dell’Elemosina per averci salvati da questo terribile terremoto.
I danni che ha lasciato questa calamità naturale sono incredibili, la chiesa principale del paese INAGIBILE , insieme ad altre piu’ piccole, tre scuole inagibili, di cui una solo il piano superiore, ma siamo tutti pronti a darci una mano e per quanto riguarda le scuole si viene ospitati da altre scuole rimaste illese…e qui inizia qualcosa di rocambolesco,inverosimile,un ribaltamento che dividera’ il paese in due ,paese che in quei giorni sembrava UNITO,INVINCIBILE, IL MIGLIOR POSTO DOVE VIVERE PERCHE’ LE PERSONE HANNO UN CUORE GRANDE.
La scuola elementare G.Marconi viene ospitata dalla scuola elementare S.G.Bosco,dando il via a delle turnazioni che prevedono il turno pomeridiano e mattutino un mese ciascuno per entrambe le scuole.
Per quanto riguarda la scuola media statale Luigi Sturzo, data per inagibile, il Sindaco cerca una soluzione quanto piu’ comoda per i ragazzi di questa struttura che sono circa 600.
Dopo aver preso in considerazione varie soluzioni si arriva a quella che apparentemente sembra la migliore, far ospitare gli alunni della Sturzo dall’altra scuola media STATALE Antonio Bruno. La prima idea è quella di turnare subito dopo le feste di Natale, un mese ciascuno come per le scuole elementari.
Inizia il mese di Gennaio ma nulla cambia, è dal mese di Ottobre che gli alunni della Sturzo fanno solo i turni pomeridiani.
Ingresso alle ore 14 ed uscita alle ore 19,ma questo significava non fare le 30 ore settimanali previste, con il rischio di perdere l’anno scolastico, quindi nuove disposizioni: ingresso ore 13:50 ed uscita ore 19:40. I ragazzi la mattina devono alzarsi presto per studiare per poi pranzare e subito correre a scuola. Le attivita’ sportive diventano così un lontano ricordo, bambini che al pomeriggio fanno terapie varie devono abbandonarle e in piu’ la vita sociale al di fuori della scuola non esiste più.
Molti genitori stanchi di questa situazione chiedono semplicemente la turnazione come avviene per le scuole elementari,per dare almeno un po’ di tregua a questi ragazzi, ma tutto sembra impossibile …molti genitori della scuola Bruno non vogliono proprio saperne, al grido di
“LA SCUOLA E’ NOSTRA E VOI SIETE SOLO OSPITI!”
Non riuscendo a capire che la scuole e’ STATALE. Così un gruppo di scioperanti formato da genitori e alunni della Sturzo, si recano al comune per chiedere una soluzione al Sindaco,che dopo qualche mese,constatando che le due scuole non arrivavano ad un accordo e dopo questo sciopero, con un’ordinanza decide che il 4 marzo la scuola Antonio Bruno andra’ ai turni pomeridiani.
Genitori, alunni, docenti e tutti finalmente felici, anche questi ragazzi torneranno alla routine scolastica.
Ma quando tutto sembra risolto, ecco che un cospicuo numero di genitori della scuola Bruno interpellano un avvocato per fare ricorso al TAR contro questa ordinanza.
L’avvocato affermera’ che questa ordinanza del Sindaco non e’ valida e che il primo cittadino avrebbe agito con un “eccesso di potere”.
Da quì lo stupore, lo sgomento di tutti i genitori, alunni, docenti che in questi mesi hanno fatto i turni pomeridiani.
Dov’e’ finita la comunita’ altruista,unita di quei giorni post- terremoto? Svanita…e come dice qualcuno, dopo la paura ognuno pensa al ” suo orticello” senza preoccuparsi del vicino.

Carmela.

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Sudlook

La redazione è composta da giornalisti e giovani creativi.

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