Bianca Celano si racconta. Lo spirito libero della cucina siciliana ritorna in città

«Non ci possiamo arroccare nel disastro. È un periodo difficile, occorre dare una novità. In fondo basta guardarsi intorno e trovare una soluzione che magari abbiamo sotto gli occhi».

Bianca Celano

A Catania tanta nostalgia della cucina di Bianca Celano, basata su ingredienti siciliani di eccellenza accuratamente selezionati e proposti in chiave contemporanea. A dirlo i tanti sms, commenti e messaggi che dal 25 aprile – giorno in cui ha cambiato nome alla pagina QQucinaQui – ha ricevuto.

È bastato un post ad anticipare che qualcosa bolle in pentola e in tanti si sono ricordati della combinazione dei sapori  e il gioco dei contrasti dei piatti firmati da Bianca. Una cucina e soprattutto un sorriso che hanno lasciato il segno in tutti i clienti del ristorante chiuso nel gennaio 2018.

Eppure, quella scelta non le ha fatto abbandonare la cucina. Oggi Bianca è un vulcano di energia e ha tanti progetti da affinare e far partire.

 «In questi anni non mi sono mai fermata. Sono stata molto a contatto con la realtà milanese, li vive mia figlia e ho tanti amici: ho lavorato come freelance li e qualcosa anche all’estero»

Poi è arrivati la pandemia.

«Con il Covid-19 ci stiamo lasciando tanti morti. Quando a causa di questa pandemia hanno annullato tutte le commesse, le cooking class, le cene e gli eventi ho capito che occorreva far qualcosa»

Da quando hai postato sulla tua pagina facebook in tanti fremono per sapere cosa farai.

«Ho ricercato anche in una cosa negativa come questa pandemia l’ottimismo per ripartire. Non ci possiamo arroccare nel disastro. È un periodo difficile, occorre dare una novità. In fondo basta guardarsi intorno e trovare una soluzione che magari abbiamo sotto gli occhi. Io voglio ripartire dalle mie certezze: so cucinare. E allora largo alla mia pignoleria, il mio modo di cucinare, il mio modo di essere»

È evidente che non possiamo stare fermi. Cosa vuoi fare?

«Da quando ho chiuso il mio ristorante ho fatto la freelance. E voglio continuerò così. Spinta da tante amiche mi sono re-immaginata in una serie di progetti».

Sei una donna di parola Bianca. «Non è un addio ma un Arrivederci. Ritornerò in pista, con nuove idee e nuovi progetti, e ci rivedremo, sì che ci rivedremo» è quanto hai dichiarato alla chiusura di QQucina Qui su Identità golose. E in questi giorni è stato pubblicato l’annuncio della ripartenza.

«Ho riattivato la pagina cambiandone il nome e ho vissuto due giorni di grazia. Ho voluto ascoltare i miei clienti che mi hanno fatto vivere emozioni uniche».

Dentro una cucina un buon cuoco serve emozioni al piatto e instaura un rapporto intimo con i propri commensali. Sono quei piccoli gesti, quei ricordi che qualcuno ti fa tornare in mente a contraccambiare all’emozione di un buon piatto, a capire realmente quanto si sta facendo.

«Non avrei mai pensato di aver lasciato così tanti bei ricordi. In questa nuova avventura ho coinvolto Christian Nicitra di Acquamadre per lavorare in maniera capillare il territorio e proporre una cucina sposata che da maggio inizierà con il takeaway appena sarà possibile e delivery da subito»

Una cucina rimodulata a misura di casa, un comfortfood che si differenzi e che nasce anche dal fare squadra con i fornitori. Un progetto quello de La Cucina di Bianca – in realtà più di uno – che si proietta anche per l’estate sfruttando gli spazi esterni in differenti location e dare vita a cooking class e aperitivi a rigor di legge; occorre ripartire a misura covid.

La ricetta de La Cucina di Bianca prevede ingredienti semplici: empatia, rimodulazione dei prezzi e delle esigenze, lavoro di squadra e affinamento delle tecnologie.

«Ho pensato anche ad un e-commerce in cui vendere le produzioni dei fornitori con cui ho fatto sistema. Un progetto per fare squadra con tanti produttori: quando viaggiavo per lavoro nella mia valigia c’erano tanti ingredienti siciliani. Ho sempre portato la Sicilia con me. Verosimilmente i turisti quest’anno non ci saranno e l’e-commerce è un modo per portare la Sicilia da loro».

Manca un tuo ingrediente fondamentale. Tuo marito?

«Fabio si occupa di vendita di prodotti a base di proteine. Con lui lanceremo un progetto di Cucina healthy & fit: ricette che puntino ad abbinare ad una pasta proteica una salsa da poter fare a casa. È una idea che è nata quando ho visto che mio marito usava le mie ricette per dimostrare ai suoi clienti come utilizzare al meglio i prodotti»

Sei anche una docente in diversi corsi di cucina

«Si, e stiamo siamo immaginando dei corsi per amatori. Oggi penso che sia importante guardarsi negli occhi. Forse i nostri sorrisi saranno nascosti dalle mascherine, ma potremmo regalare sorrisi anche guardandoci negli occhi».

La cucina come mezzo per trasmettersi, come persona prima ancora che come professionista, per emozionare e scaldare il cuore.

«È importante che con tutti i miei colleghi che oggi rappresentano uno dei settori più colpiti riuscissimo a fare squadra. È una fase importante e aiutandoci riusciremo a superarla».

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Francesco Chittari

Catanese e siciliano fiero, vista la fuga dei cervelli ha deciso di puntare sul fegato: sommelier del vino e amante delle birre artigianali, organizza eventi coniugando passione, eccellenze e territorio. Non solo il bicchiere, è amante anche dei piatti e della buona cucina.
Ama girare e conoscere palmo a palmo la nostra bellissima terra ed esplorare il mare. Curioso e caparbio, ricerca storie interessanti da raccontare. Social per professione, cura il marketing e la comunicazione per le aziende.

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