Avvistatori di Piramidi, la campagna organizzata dal museo della Scienza

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Sono nascoste tra filari di vigne o alberi da frutta. Si mimetizzano con il colore scuro del terreno, per via della roccia lavica con cui sono state costruite. A base rettangolare o quadrata, con altari sulla sommità, e ad ovest, in alcune ancora ben visibile, una rampa d’accesso. Tutte sono strette tra recinti di muretti.

Sono le piramidi dell’Etna, costruzioni la cui data di realizzazione si perde nella notte dei tempi, così come il loro scopo.
Se n’è parlato oggi nel corso della conferenza stampa organizzata dal LUDUM, il museo della scienza di Catania.
Il polo museale lancia la campagna di mappatura “Avvistatori di piramidi”.

“Ad oggi di queste costruzioni non esiste un censimento, non si ha notizia precisa della loro dislocazione e partendo da questo risulta impossibile provare a tutelarle in qualche modo”, ha spiegato il Daniele Abate, direttore scientifico del museo.

“Potrebbero essere state edificate da una tribù originaria della Sicilia orientale, chiamata Shekelesh, vissuta mille anni prima di Cristo, o dai Siculi (III secolo avanti Cristo), altro popolo indigeno della Sicilia orientale” continua Abate.

Lo scopo? “Secondo alcuni sono state posizionate da una civiltà superiore per contenere le colate laviche attraverso inverosimili e strampalati fenomeni di risonanza. La versione più probabile è quella che siano il frutto di un lavoro di spietramento millenario” .

Quel che è certo è che le Turrette, o Turrizzi, dell’Etna rappresentano un patrimonio suggestivo da catalogare, mantenere, conservare, certamente da vedere così com’è stato fatto con il Parco etnologico a Güímar, sulla costa orientale dell’isola di Tenerife.

“Salviamo le Piramidi dell’Etna prima che sia troppo tardi, prima che la speculazione e i piani regolatori le cancellino dalla storia”, ha affermato Daniele Abate.

Noi di LUDUM ci impegneremo a raccogliere dati e segnalazioni, allo scopo di creare il primo censimento della storia“.

Il LUDUM chiede a tutti di diventare “avvistatori di piramidi”: sarà possibile inviare le immagini e la posizione GPS al numero 3485205905 collegato al canale Whatsapp del polo museale.

Daremo alla piramide  il nome di chi ce la segnala e la inseriremo su una mappa interattiva che sarà possibile visualizzare sul nostro sito internet www.museodellascienza.com, un’occasione per passare alla storia“.

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Sudlook

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