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Appello per la sopravvivenza del comparto teatrale italiano, la lettera del regista Giuseppe Dipasquale

Una lettera aperta, lanciata sulla piattaforma Charge.com dal regista Giuseppe Dipasquale lancia l’appello per la sopravvivenza del comparto teatrale destinata:

Al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella

Al Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Giuseppe Conte

Al Ministro per i beni e le attività culturali della Repubblica Italiana Dario Franceschini

Oggetto:Appello per la sopravvivenza del comparto teatrale italiano

I giochi di magia son terminati. Quegli attori erano solo spiriti dell’aria, e nell’aria sottile ed impalpabile si son tutti dissolti… Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno マracchiusa la nostra breve vita. (Prospero, The Tempest, W.Shakespeare)

Appare ormai chiaro come il destino del teatro italiano sia legato a doppio filo alla ritrovata sicurezza di fruizione, sia per il pubblico sia per i lavoratori che in esso operano. Questo destino al momento sembra non avere cadenza temporale.
Poiché se dalle anticipazioni governative si prevede una possibile riapertura nell’ultimo mese dell’anno 2020, di fatto la ripresa del lavoro in condizioni normali non potrà che avvenire nella primavera del 2021.

Ognuno di noi è consapevole degli sforzi che chi governa è impegnato a fare per trovare soluzioni che, mettendo prima di tutto in sicurezza sanitaria il popolo italiano, provvedano ad assicurarne anche la tenuta socio economica settoriale.
Ma il Teatro, e più specificatamente lo Spettacolo dal vivo, soffre di una condizione particolare dettata dalla tipologia del lavoro che sostiene da sempre questa attività.

Decine di migliaia di lavoratori dello spettacolo, artisti e tecnici, che non sono inquadrati a tempo indeterminato nelle strutture pubbliche o para-pubbliche dello spettacolo con previsti ammortizzatori sociali, sono da qui alla probabile riapertura dell’attività in balia del nulla, del vuoto lavorativo e della impossibilità di sostentamento concreto per se stessi e per le proprie famiglie.

Questi artisti sono piombati, nella maggior parte dei casi, al di sotto della soglia di povertà senza possibilità di rendere alternativo il proprio strumento di sopravvivenza con altro lavoro.
E’ dovere di uno Stato democratico farsi carico dell’emergenza di questi lavoratori. 
Con la consapevolezza, da parte nostra, che le misure necessarie che saranno trovate reggeranno soltanto l’emergenza fino alla riapertura normalizzata dell’attività dello Spettacolo dal vivo. Pertanto l’appello lanciato con questa lettera aperta riguarda punti e misure a breve e a medio termine. Lo stesso movimento che ha suggerito questa lettera è già al lavoro, nonostante le difficoltà, perché si individui una strategia ulteriore per la sopravvivenza del settore oltre il Covid-19, e che proporremo a noi stessi come alle Istituzioni affinché il settore viva sulla via di ritrovata vitalità.

Chiediamo che vengano nell’immediato adottate queste urgenti misure:

1.Che i lavoratori dello spettacolo dal vivo possano percepire, da ora fino alla ripresa generale ed in sicurezza dell’attività teatrale, un indennizzo congruo alla sopravvivenza nelle forme e nei modi più diretti.

2. Che per tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo e le imprese di produzione e gestione di Teatro si sospendano gli obblighi fiscali di legge fino alla ripresa dell’attività, e che comunque si valuti la possibilità di aliquote ridotte nel periodo intermedio tra la ripresa e la piena normalizzazione.

3. Che per gli esercenti e gestori delle attività teatrali che hanno dovuto interrompere la programmata stagione 2019/2020, venga creato un fondo oneroso da utilizzare per il rimborso reale al pubblico dei biglietti acquistati e non goduti senza che ciò gravi sugli stessi esercenti.

4. Che in prospettiva della riapertura dei teatri si definiscano regole certe e valide indistintamente per tutti, scongiurando la possibilità di contingentamento (distanze di sicurezza o dimezzamento del pubblico in sala) o di aperture intermittenti, di difficile realizzazione per i gestori delle sale teatrali. Inoltre si chiede che vengano forniti per gli esercenti e gestori di teatri aiuti economici al fine di sanificare e rendere sanitariamente sicure le sale teatrali.

5. Snellimento delle procedure burocratiche ed agevolazioni nei finanziamenti sui progetti artistici presentati da parte delle Imprese di produzione allo Stato e agli Enti locali.

6. Previsione nella manovra finanziaria 2021 di un Fondo di solidarietà sociale per incentivare la ripresa del comparto teatrale e la tutela dei lavoratori dello spettacolo.

Certi della attenzione che le S.V. sapranno prestare a queste reali esigenze, porgiamo distinti saluti.

Primo firmatario

Giuseppe Dipasquale

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