È notizia di qualche settimana che sia nato un corso per Influecer all’interno dell’Università eCampus. Non me ne vogliate a male, personalmente preferisco fare la cavia. Anzi, devo dire che prestarmi a questo ruolo mi piace proprio.
Ho iniziato da piccolo quando mia madre mi chiedeva di assaggiare e valutare le sue creazioni in cucina. Un approccio totalmente diverso da chi vuole invece ‘imporre’ – sfruttando la fama – il proprio parere o stile di vita per ‘influenzare’ delle scelte e orientare un mercato dietro compenso. Un ruolo – quello della cavia – che da modo di vedere anche l’evolversi delle cose.
Così – come qualche tempo fa – ho vissuto la piacevole esperienza della cavia. A introdurmi nel ruolo questa volta è stata la talentuosa chef Valentina Rasà, che durante una piacevolissima domenica di ottobre ha preparato il ‘Risotto Donna Santina’.
Siamo a Trecastagni, in contrada Carpene, nell’omonima via che potrebbe essere giudicata senza dubbio una strada tipica del vino dell’Etna: a destra e sinistra vigneti di Carricante e Nerello Mascalese ti guidano da Monte Gorna a Monte Ilice. Dislivelli e pendenze diverse accolgono le vigne e concedono panorami unici: il vulcano da una parte, e il mare a destra. Attorno i figli dell’Etna, i conetti vulcanici.
È proprio in uno di questi coni che sorge il vigneto di proprietà della famiglia Licciardello che anima il marchio ‘Tenuta Monte Gorna’ che ho avuto il piacere di ridisegnare. Qui, oltre ad un casolare adibito a Tasting room, la famiglia Licciardello possiede dagli anni sessanta qualche ettaro di vigneto. Rientriamo in ‘categoria’ piccoli produttori.
È proprio qui che domenica 27 ottobre la Condotta SlowFood di Catania guidata dall’energica Anastasia De Luca, ha organizzato l’appuntamento catanese di ‘Cheese in Sicilia’ una degustazione in contemporanea che ha permesso ai soci e ai tanti intervenuti di degustare – dopo un giro in vigna – alcune rarità casearie presenti all’evento nazionale: il Cuc di Mont (Friuli Venezia Giulia), il Monte Veronese di Malga (Veneto), il Cheddar artigianale del Somerset (Regno Unito), lo Stichelton a latte crudo (Regno Unito), il Formaggio del maso di razza Rendena (Trentino Alto Adige) e il Castelmagno d’ Alpeggio (Piemonte).
Proprio con quest’ultimo formaggio e con del parmigiano 36 mesi che Valentina Rasà Mani Pura, ha realizzato il risotto ‘Donna Santina’ dedicato affettuosamente a Santina Cipolla, madre di Sebastiano e delle gemelle Arianna e Stefania che insieme al marito – Rosario Licciardello – guidano l’azienda di famiglia.
La Chef Valentina, dopo aver tostato il riso, sfumato il soffritto di porro e cipolla bianca con l’Etna Bianco Jancu di Carpende di Tenuta Monte Gorna e aggiunto un fondo chiaro di pollo precedentemente preparato, ha portato il riso a cottura per poi aggiungere – oltre ai formaggi – la riduzione di vino Etna Rosso Russu di Carpene dell’azienda della famiglia Licciardello, miele ed anice stellato e noci.
Il ‘Risotto Donna Santina’ è la sintesi della giornata organizzata dalla condotta catanese di Slow-food, fatta di socialità, affetto, collaborazione ed anche connubio di vini e formaggi: in degustazione oltre ai formaggi acquistati al Bra’ durante l’evento Cheese con i presìdi locali ed europei, le etichette di Tenuta Monte Gorna.
A conclusione del pranzo le frittelle di pasta lievitata con miele.
«La manifestazione di Bra’ viene organizzata ogni due anni e con Slow Food Sicilia – ci dice Anastasia De Luca, fiduciaria della condotta Slow Food Catania – abbiamo avuto l’opportunità non solo di organizzare una degustazione in contemporanea, ma di offrire la possibilità ai nostri soci e sostenitori di degustare formaggi di alta qualità in abbinamento con i vini dell’Etna» .