C’era una volta un ingegnere meccanico (mica esistono solo cenerentola, principi e streghe!).
Ebbene si, c’era una volta un ingegnere meccanico che lavorava in Arabia Saudita in una Multinazionale.
Trattasi di impiego ben retribuito e con possibilità di carriera, ma un giorno, un bel giorno Andrea sente dentro una “voce” che grida e che lo chiama e gli dice forte come un boato da montagna (Andrea vive sull’Etna) di tornare da “Lei” .
Lei chi? La Sicilia.
Il mare, le pale di fichi d’india, i mandorli in fiore, l’Etna ed i suoi capricci, la granita al pistacchio, la pasta con i ricci, l’arancino (io sono Catanese e per me masculu è!) la pasta con la ricotta, le sarde a beccafico, il nostro essere lamentosi, maledettamente metereopatici, vulnerabili e presuntuosi come pochi.
Ma, Andiamo sull’Etna, precisamente a Maletto, anche perchè, per raggiungere i propri sogni, non si puó mica stare fermi.
Per raggiungere i propri sogni si fanno tanti chilometri, si fatica, si ingoiano (spesso) bocconi amari, si ride, ed a volte, si piange, anche se di nascosto.
Dicono che i sogni portano lontano, ma a volte, anzi questa volta, hanno portato Andrea nuovamente a casa.
E si sa, casa è dove c’è un pezzo di cuore.
Andrea Salanitri un giorno si è svegliato ed ha sentito che era arrivato il momento di realizzare un sogno, il suo sogno.
Ovvero quello di comprare un terreno sull’etna e di coltivarlo applicando i principi della “permacoltura”.
Ma come in tutte le favole che si rispettano, ad un certo punto arriva il “nemico”.
Il nemico in questa storia, era un “ipotetico acquirente del terreno”, tutto normale fino a qui se non fosse stato che un giorno “qualcuno” decide di appiccare il fuoco al terreno acquistato da Andrea.
Eh si, in Sicilia a volte funziona che quando qualcuno non arriva a qualcosa, fa in modo che non la possa avere nessun altro.
Andrea ci ha messo un anno a mettere a posto il terreno.
Un anno di sacrifici, dubbi, incertezze, ansie e perplessità.
Un anno che dentro il cuore è durato come una vita intera.
Oggi, peró a Maletto, in una strada di cui non ricordo il nome anche perchè mi sono persa circa tre volte, sorge, “La Contessa dell’Etna” .
La Contessa dell’Etna è un’azienda che produce zafferano, nocciole, mandorle, olio secondo i principi della permacoltura.
Cosa è la permacoltura?
La permacoltura è un Metodo di coltivazione che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali, e quindi in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia.
Praticamente, Andrea non ara il terreno, non usa concime, né disserbanti, tutto il lavoro lo fanno i suoi animali.
Galli, Galline, oche, pecorelle e caprette.
Devo dirlo, due di loro, mi hanno rubato il cuore, si chiamano Nebbia e Vento perchè sono nate in una notte d’inverno con la tempesta, cercavano Andrea con lo sguardo e credo di essergli piaciuta ( ma solo perchè Andrea gli ha detto che ero una di cui si potevano fidare).
L’azienda di Andrea, non è bella, è bellissima.
E mentre guidavo, quel giorno, non ho potuto fare a meno di pensare, a quanto siamo fortunati noi Siciliani ed a a quanto sono fortunata io che grazie al lavoro che ho scelto di fare, ho la possibilità di conoscere posti, persone e storie bellissime come questa.
Perchè diciamoci la veritá, se ci tolgono i sogni cosa ci resta?!