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Il Parkour per tutti: dove e come avvicinarsi alla neodisciplina

La definizione classica di Parkour deriva dalla parola stessa: percorso, in francese parcour, un termine che indica lo spostarsi da un punto A ad un punto B nel modo più veloce ed efficiente possibile, superando qualsiasi tipo di ostacolo integrato nel percorso.


La disciplina è nata in Francia negli anni ‘90 come fenomeno di strada, nel tempo è cresciuta creando un massiccio seguito di praticanti ed allargandosi a macchia d’olio nelle città del mondo.
Dalle nostre parti è arrivata da qualche tempo, circa 7 anni fa, grazie ad una cellula primigenia formata da un gruppetto di ragazzi, fra i quali Paolo Leotta, Joel Fichera, Daniele Sapienza, Damiano Torrisi, oggi istruttori sportivi di parkour e coordinatori del progetto Nhex.

Tutto è iniziato per strada, con i primi approcci alla disciplina in costante evoluzione e affinamento, per poi strutturarsi man mano con i corsi, come quelli partiti 5 anni fa all’Istituto Leonardo Da Vinci.


La crescente risposta di un’utenza sempre più interessata ha consentito di organizzare una palestra dove si tengono costantemente i corsi e gli allenamenti rivolti a tutti i gruppi di parkouristi, senza trascurare le uscite, dette in gergo ‘spot’ dove vanno ad allenarsi a stretto contatto con la città: fra i più classici e di livello ‘basic’ a Catania: il monumento ai caduti del lungomare, piazza Europa, la piazzetta di via Cimarosa nota come “lo squibb”.


“Il parcour è per tutti” – ci rassicura Paolo Leotta, che abbiamo raggiunto al telefono – “È molto importante osservare le regole della sicurezza e garantire una progressione molto graduale” – continua Paolo, istruttore da diversi anni – “all’inizio si tratta di conoscere il proprio corpo, capirne i limiti, instaurare un rapporto con la mente e rimuovere gli ostacoli quando si è pronti fisicamente e psicologicamente, un buon allenamento costante aiuta a mantenersi agili e a muoversi meglio, nella nostra palestra abbiamo corsi eterogenei dai 6 ai 12 anni, dai 12 in su, fino agli over 35 a vari livelli”.


Nel frattempo il parkour sta riscuotendo un tale successo che la FIG – Federazione Internazionale Ginnastica – lo ha riconosciuto formalmente come una sua disciplina, al pari di ginnastica artistica, ritmica e trampolino elastico, dando di fatto il via libera alla richiesta ufficiosa di inserire il parkour nelle Olimpiadi del 2020 che si terranno a Tokyo in Giappone, una notizia che circola da alcuni mesi sul web ma per la conferma si attende un comunicato ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale.


Non vediamo l’ora di seguire le evoluzioni spettacolari e magari di tifare Italia!
Intanto per info sui corsi vi lasciamo un contatto utile: www.nhex.it

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