Letizia Cavallaro: “Vi racconto la mia Sicilia”

LA DESIGNER

Chi ha avuto modo di indossare le sue creazioni conosce anche l’entità della loro energia.
Scegliere la forza di una pietra che risale dal profondo e passa dal fuoco è stata una bella scommessa per la designer siciliana Letizia Cavallaro.
Le sue creazioni artigianali sono realizzate in pietra lavica; vengono tagliate in lastre leggere, poi smaltate, dipinte e infine incastonate in montature d’argento 925, ma prima di tutto vengono pensate e immaginate.
Un modo nuovo per raccontare attraverso le forme della bellezza la propria terra.
Una passione nata quasi per caso quella per i gioielli, un mondo nuovo che ha dato spazio alla sua creatività.
 

Collezione Cutulì Saline


“Credo fosse scritto nel mio DNA- afferma la designer- da piccola mi piaceva dipingere, scolpire, ritagliare, fotografare, insomma tutto ciò che era creativo e manuale, e tutt’ora è così. Ricordo che ero attratta dai piccoli oggetti che luccicavano. Gli accessori ad esempio, sono sempre stata la mia passione, tutto doveva essere abbinato maniacalmente. Forse il mio talento aspettava di essere scoperto e di esplodere come un vulcano pieno di idee».

Ed è proprio, il vulcano più alto d’Europa, l’Etna, la sua più grande ispirazione.
Una grande fortuna legata ad un’incontro speciale quella con il suo compagno di vita “Roberto”:

«L’ultimo anno di scuole superiori, indecisa su che strada intraprendere per il mio futuro lavorativo, un caro amico mi parlò di Roberto, studente siciliano che nel 1999 si trasferì a Valenza, per prendere la specializzazione come orafo e incassatore, divenuto in seguito il mio compagno di vita.
La grande intuizione è arrivata nel 2003 dopo aver conseguito il corso di “esperto nella lavorazione e ceramizzazione della pietra lavica”.
Quasi sempre la lava viene utilizzata per le pavimentazioni, l’architettura, l’arredamento, gli oggetti di design ed anche per i gioielli, ma nel caso di quest’ultima categoria con lavorazioni molto spartane.
Mi sono chiesta: perché nessuno mai ad oggi ha pensato di lavorarla e trattarla come se fosse una pietra preziosa, conferendogli quindi un valore aggiunto grazie alla manifattura artigianale?»


Cosi nasce un brand tutto siciliano con un fenicottero colorato come porta fortuna:

«La Sicilia possiede oltre la molteplicità di storie e culture, anche di paesaggi che nel giro di pochi Km acquisiscono un’estetica differente tra loro.Passando dalle suggestive spiagge di sassi e sabbia vulcanica di San Giovanni li cuti a Catania, Acireale, le isole minori di Stromboli e Vulcano, al mare turchese e cristallino Marzamemi, San Vito lo Capo e isole minori di Lampedusa e Favignana ai tramonti mozzafiato delle Saline di Trapani, Marsala e Mozia, che hanno ispirato alcune delle mie collezioni.
Gioielli che oltre ad essere un vezzo, rappresentano l’energia di un’isola magica.
Il fenicottero dal piumaggio colorato, rappresenta il mio porta fortuna.
Simbolo di equilibrio e bellezza è la metafora di un mutamento: questo volatile quando nasce ha le penne bianche macchiettate di grigio e in sviluppo, nutrendosi di crostacei, si tramutano nel caratteristico colore rosa.
Così anche la pietra lavica in origine grigia, con gli smalti e la pittura si trasforma in un caleidoscopio di colori».

La designer artigiana sta già lavorando alla sua prossima collezione handmade:

«In un mondo globalizzato fatto di “usa e getta”, gli accessori di qualità HandMade rappresentano una grande sfida.
L’alta manifattura, i  lunghi tempi di realizzazione ed i costi elevati, sono tutte caratteristiche che si scontrano con il mercato low cost ma sono fermamente convinta che la tecnologia può convivere con l’artigianato e fornire strumenti sempre all’avanguardia aiutando la produzione di prodotti sempre più competitivi. 
Senza dubbio i sacrifici per far crescere una realtà come la mia, vengono ripagati presto da chi apprezza e tramanda gioielli che perdurano nel tempo perché hanno una storia e rappresentano qualcosa». 

Un percorso ambizioso quello intrapreso dalla designer siciliana che lega tradizioni e innovazione.
Il suo sito ha già un EShop dove è possibile acquistare i gioielli.




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Simona Scandura

Le good news come stile di vita.
Ama i fiori, i cani e il caffè, cucina bene solo col Bimby.
Laureata in Giurisprudenza, docente di comunicazione politica istituzionale e sociologia della comunicazione, da diversi anni dirige alcune testate giornalistiche rivolte a professionisti e Pubblica Amministrazione.
E' direttore di EnergiainComune, la rivista green sulla sostenibilità e l'efficienza energetica che guarda al futuro. Iscritta all'albo dell'ordine dei giornalisti dal 2009 con un passato da cronista televisiva.
Specializzata in Digital Pr e Uffici stampa, ha collaborato con diversi periodici regionali, nel 2021 ha avviato insieme al fratello, l'Ing. per l'ambiente e il territorio Pier Francesco Scandura, un'agenzia di comunicazione per aiutare le aziende a diventare green.

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