Etna Cori Estate, intervista al Direttore artistico

etna cori estate

Una magica sinfonia di voci, fragranze culinarie e radici culturali si è fusa in un connubio affascinante durante l’ultima edizione di Etna Cori Estate. La manifestazione, che si è svolta questa estete a Ragalna, ha saputo abilmente amalgamare folklore, arte corale e tradizione popolare, trasformando la “Terrazza dell’Etna” in uno scenario irresistibile.

Il percorso di Etna Cori Estate ha attraversato diverse fasi nel corso degli anni, evolvendosi con grazia mentre si radicava sempre più profondamente nel tessuto culturale della comunità.
Da una semplice idea a una manifestazione di portata internazionale, questo festival ha catturato l’immaginazione di chi cerca di scoprire le radici autentiche del folklore e della musica corale.

Noi abbiamo incontrato il direttore artistico Lorenzo Di Guardo per commentare l’ultima edizione e parlare del futuro della manifestaizone.

Direttore, Etna Cori Estate ha superato diverse fasi nel corso degli anni, dalla sua origine a oggi. 

“Questa manifestazione ha senza dubbio attraversato diverse trasformazioni, molte delle quali (se non tutte), hanno contribuito all’evoluzione ed internalizzazione di essa. La principale trasformazione è avvenuta nel 2018. Dopo circa 10 anni di pausa, la nostra associazione, grazie ad una iniziale collaborazione con l’ideatore del Festival, il Maestro Gian Domenico Dinaccio, ha iniziato a gestire l’organizzazione artistica, logistica e tecnica. Il mio primo intervento è stato quello di denominare il festival “Etna Cori Estate” (precedentemente “Ragalna Cori Estate”). Inizialmente criticato per aver escluso il nome della nostra piccola città dal nome dell’evento, questa mossa ci ha sicuramente premiato, attirando sempre più compagini corali provenienti da tutta la nazione, e permettendo loro di apprezzare la nostra realtà cittadina. A partire da quel momento il festival ha sempre puntato a un connubio di musica, cultura, cibo tradizionale e folklore. L’ultima novità è stata l’introduzione del Concorso corale competitivo e del trofeo Etna Cori Estate, vinto in questa edizione da un coro Trentino“.

Quali trasformazioni ha attraversato la manifestazione?

“Se Etna Cori Estate, dunque, nasce quasi 20 anni fa con l’obiettivo di promuovere la musica corale, con la mia direzione artistica il festival guarda alla musica corale non come fine, ma come mezzo: uno strumento per promuovere il nostro territorio attraverso tutte le sue tradizioni: culinarie, artistiche e culturali”. 

Uno degli elementi distintivi che contraddistingue Etna Cori Estate è la sua esclusiva esibizione a cappella e in polifonia. Questa modalità esecutiva mette in risalto la bellezza della voce umana e la complessità armonica che i cori possono raggiungere senza l’uso di strumenti. Sebbene rappresenti una sfida significativa per i gruppi corali partecipanti, questa modalità conferisce un carattere autentico e coinvolgente alle esibizioni.

Cosa rende questa modalità così speciale e quali sfide presenta per i gruppi corali che partecipano?

“Come dicevo, l’ultima introduzione nel programma del festival è stata quella del Concorso con musica esclusivamente a Cappella. Tuttavia, un concerto dedicato alla sola musica a Cappella, seppur non competitivo, è sempre esistito nelle nostre edizioni del Festival. Il canto a cappella rappresenta una delle sfide più grandi per i cori polifonici. L’utilizzo di strumenti, infatti, supporta i coristi da un punto di vista ritmico e di intonazione. Ricordiamo, per di più, che tutte le formazioni iscritte a Etna Cori Estate sono costituite da coristi amatori e non professionisti. La sfida del Maestro del coro è quella di stuzzicare la creatività artistica dei coristi attraverso un repertorio corale a cappella stimolante o arrangiamenti per coro a cappella ben fatti e divertenti. Sebbene, dunque, la musica a cappella rappresenti il repertorio tecnicamente più difficile per un coro, è al tempo stesso quello che dà maggiore soddisfazione al gruppo e che coinvolge maggiormente il pubblico. Ascoltare un insieme di voci armonicamente ben amalgamate è un’esperienza appagante sin da almeno un millennio”.

L’edizione 2023 è stata una tappa straordinaria nella storia di Etna Cori Estate con la partecipazione di gruppi provenienti da diverse regioni italiane. Tra i momenti più apprezzati, spicca lo “STREET TRADITIONAL FOOD”, un’esperienza culinaria e musicale unica che ha animato le strade di Ragalna, aggiungendo ulteriore profondità e vivacità all’evento.

Qual è stato l’impegno, quali associazioni sono state coinvolte? come ha risposto la cittadinanza?

“Sembrerà strano ma lo Street Traditional Food è l’evento di Etna Cori Estate che più ci rende orgogliosi. Si tratta di un appuntamento assolutamente unico nel suo genere. Unisce cibo tradizionale, musica corale, artigianato locale e musica folk, il tutto nel contesto di una strada cittadina. Per la creazione di questo evento ci siamo ispirati a diverse realtà. Per l’elemento “food” ci siamo impegnati a rievocare con autenticità il cibo di strada siciliano. I cittadini che abitano nella strada dello street food, “aprono” le porte delle loro case accogliendo lo staff di Etna Cori Estate per preparare il cibo seguendo le più antiche ricette custodite dai nostri nonni. Quindi, e ci tengo a ribadire, non stand, gazebi o casette, ma le nostre case, le case dei nostri concittadini.Per l’elemento musicale, oltre alle esibizioni stradali di tutti i gruppi corali partecipanti (quest’anno provenienti da 5 regioni differenti), invitiamo ogni anno un gruppo che esegue musica folk contaminata da altri generi, di visibilità internazionale. Quest’anno abbiamo avuto il piacere di ospitare per il secondo anno consecutivo i Malarazza 100% terrone. Osservando le centinaia di persone che ballano in strada dopo aver assaggiato le nostre ricette ed aver ascoltato i nostri cori, ci rendiamo conto di aver centrato in pieno il nostro obiettivo. Parte integrante dello Street Food, infine, sono gli espositori di artigianato locale e la rievocazione di antichi mestieri. Insomma, in un evento solo vi è la possibilità di assistere ad una moltitudine di elementi e di vivere un’esperienza unica”.

Durante i suoi ringraziamenti finali è emerso un riconoscimento speciale alla sua famiglia. Questo gesto di gratitudine non passa inosservato, svelando un sostegno costante e devoto che ha contribuito a dare vita a Etna Cori Estate nel corso degli anni. Mi è sembrato un tributo tangibile all’importanza delle radici familiari nella crescita e nell’evoluzione di una manifestazione così significativa.

Come il valore del sostegno familiare ha influenzato il percorso di crescita e ispirazione di Etna Cori Estate?

“Sono molto contento di poter esprimere un commento su ciò. Entrambi i miei genitori da quasi 40 anni si spendono in maniera attiva nell’organizzazione di eventi per la città di Ragalna. Hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo molto importante nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. Essi mi hanno insegnato a rapportarmi con le istituzioni pubbliche, a relazionarmi con le attività presenti sul territorio, a tessere una rete di rapporti sociali fondamentale per la creazione di un evento così grande. Insomma, maestri di vita, sì, ma anche di organizzazione di eventi! Mia madre, in particolare, condivide con me la passione per la bellezza in tutte le sue forme e il suo tocco nella creazione dell’immagine del festival è assolutamente tangibile. A loro il festival deve molto. Ne approfitto, però, per ringraziare la mia famiglia allargata: l’associazione culturale Maris Stella. Donne e uomini che si spendono per la loro città e che condividono con me sia la passione per la musica che per l’arte in tutte le sue forme.

La manifestazione, con la sua combinazione sapiente di folklore, arte corale e tradizione popolare, ha trasformato Ragalna per tre giorni in un suggestivo scenario in cui musica, cultura e cibo si sono fuse in un’esperienza coinvolgente e irrinunciabile.Avete pensato anche agli allestimenti e ai colori. 

Da dove nasce la scelta della predominanza di rosso e nero?

“Tengo moltissimo all’immagine del festival. Inseguo la bellezza e tutte le sue espressioni, sono convinto che la forma sia fondamentale nell’articolazione del contenuto stesso. I colori, dunque, hanno l’obiettivo di dare un’identità ben precisa ad Etna Cori Estate. Il Rosso, nella sua tonalità tendente al Bordeaux acceso, simboleggia il colore delle nostre tradizioni. Il nero, simbolo di eleganza, non deve mancare mai in un evento musicale che si rispetti. Esso dà la possibilità di far spiccare, come delle pennellate su una tela, i colori che si susseguono sul palco attraverso i movimenti dei protagonisti. Insieme al rosso e al nero, tengo a sottolineare la presenza del giallo: il colore della nostra terra, del sole, dei nostri frutti”. 

Avete avuto supporto da parte della Regione e del Comune? 

 “Quest’anno abbiamo ospitato quasi 400 coristi, tra cui quasi 200 provenienti da altre regioni distribuiti in 15 strutture alberghiere. Abbiamo coinvolto decine di attività imprenditoriali di vario genere, dal settore turistico a quello della ristorazione, passando per il settore culturale. È inevitabile che si tratta di un evento molto costoso. Tuttavia, quasi la totalità delle spese viene sostenuta grazie alle quote di iscrizione dei gruppi partecipanti e agli sponsor partner dell’organizzazione. Tra questi, un particolare ringraziamento va a Salvo e Domenico dell’Enoteca dell’Etna, compagni di viaggio strepitosi. Per il resto ci tengo a ringraziare l’ARS e il suo presidente On. G. Galvagno per aver creduto in noi e i quali mi auguro continueranno a sostenere il nostro lavoro in maniera sempre più cospicua. Infine, collaborazione preziosa è quella del Comune di Ragalna, il quale, con molte difficoltà, ci permette di usufruire degli spazi pubblici e garantisce l’ordine pubblico. È comunque importante sottolineare che un aiuto più concreto da parte delle istituzioni pubbliche permetterebbe al festival di evolvere in maniera molto più efficace.
Per concludere, il prossimo anno segnerà un anno di svolta per Etna Cori Estate. Le passate tre edizioni, seppur con alcune differenze, si sono susseguite nel segno della continuità e della conferma. Per il prossimo anno contiamo di avvalerci di collaborazioni molto importanti sia per l’elemento musicale del festival, sia per quello tecnico organizzativo. Siamo pronti ad effettuare un ulteriore salto di qualità che potrà permetterci di inquadrare il nostro festival nel panorama nazionale degli eventi culturali musicali programmati per la stagione estiva. Noi ce la metteremo tutta, ma avremo bisogno, sempre di più, del supporto attivo della società per la quale ci spendiamo. Giornalisti, politici, imprenditori e cittadini tutti della nostra città crederanno alla nostra visione?”

 Etna Cori Estate chiude un capitolo di successo e guarda avanti verso un futuro vibrante e ricco di ambizioni. 

L’obiettivo è continuare a crescere e ispirare, attirando più talento corale da ogni angolo del mondo e offrendo un’esperienza culturale che celebra l’arte, la musica e il patrimonio della regione. Con un’innovazione costante e un impegno duraturo, Etna Cori Estate promette di continuare a dipingere un affascinante ritratto della connessione tra musica, cibo e tradizione dando valore al territorio. 

Chi è Lorenzo Di Guardo:

Nato 25 anni fa a Ragalna, un piccolo paese ai piedi dell’Etna, nella Sicilia orientale, Lorenzo studia musica da circa 20 anni. Sin da piccolo ha amato viaggiare ed esplorare nuovi orizzonti culturali e sociali. E’ per questo che negli ultimi 7 anni Lorenzo ha vissuto in 3 diversi paesi Europei, apprezzando le tradizioni musicali di ciascuno di essi. In particolare, ha ottenuto la laurea in Pianoforte (BMus Performance) alla prestigiosa Università di Leeds, in Inghilterra, con Honours e Prima Classe. Nel corso degli studi a Leeds ha vinto la borsa di studio Erasmus+, permettendogli di studiare per un anno nell’Ecole supérieure de musique a Dijon, in Francia. Successivamente agli studi di pianoforte, ha studiato Clavicembalo e Direzione d’orchestra al Conservatorio Reale dell’Aia, nei Paesi Bassi. Attualmente, vive a Milano e frequenta il corso di Maestro al Cembalo e Direzione d’orchestra del Conservatorio di Milano.

Sin da subito, Lorenzo ha affiancato agli intensi studi accademici una costante attività di concertista, sia come tastierista che come direttore, esibendosi in Italia, Francia, Paesi Bassi ed Inghilterra. Da 6 anni è presidente dell’Associazione culturale Maris Stella di Ragalna, realtà cittadina con la quale ha organizzato innumerevoli iniziative nell’ambito musicale, artistico e sociale. Tra queste, spiccano i numerosi concerti di musica corale e l’evento “Ragalna in festa” del 2023, culminato nella realizzazione di una grande opera in mosaico donata alla Città di Ragalna e collocata in prossimità del piazzale del Municipio. Dal 2018 è Direttore Artistico del Festival nazionale “Etna Cori Estate”, uno dei maggiori festival per cori amatoriali della nazione.

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Simona Scandura

Le good news come stile di vita.
Ama i fiori, i cani e il caffè, cucina bene solo col Bimby.
Laureata in Giurisprudenza, docente di comunicazione politica istituzionale e sociologia della comunicazione, da diversi anni dirige alcune testate giornalistiche rivolte a professionisti e Pubblica Amministrazione.
E' direttore di EnergiainComune, la rivista green sulla sostenibilità e l'efficienza energetica che guarda al futuro. Iscritta all'albo dell'ordine dei giornalisti dal 2009 con un passato da cronista televisiva.
Specializzata in Digital Pr e Uffici stampa, ha collaborato con diversi periodici regionali, nel 2021 ha avviato insieme al fratello, l'Ing. per l'ambiente e il territorio Pier Francesco Scandura, un'agenzia di comunicazione per aiutare le aziende a diventare green.

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