Salute & Benessere

A Milano il primo festival del ciclo mestruale

Il primo in Italia, uno dei pochi al mondo, debutta a Milano il 17, 18 e 19 giugno al Mare Culturale Urbano, al Nuovo Armenia e a Rob de Matt il festival del ciclo mestruale, che nasce dagli spunti e dalle sinergie create dal primo podcast in Italia sul tema, Eva in Rosso.
«Lo abbiamo organizzato – spiegano le organizzatrici su Produzioni dal basso, dove è attiva una campagna di crowdfunding – per inaugurare una nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere».

Ai potenziali donatori, le ideatrici del festival domandano:
“Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati “di prima necessità”? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente?”.

Per non dire che “circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica”.

Ecco il perché di un festival del ciclo mestruale, che sarà “l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e – perché no – divertire! Lo faremo – anticipano gli ideatori – attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set. E parleremo di endometriosi, disturbo disforico premestruale, Tampon Tax, menarca, transfobia, salute e igiene mestruale, impatto ambientale, discriminazione di genere e conflitti (sia quelli privati con il nostro corpo, che quelli al di fuori di noi)”.

Il festival è organizzato da Eva in Rosso insieme a Errante e Promise – due associazioni che si occupano di empowerment femminile – e Studio But Maybe – di grafica e digital design. Di solito ogni donazione su una piattaforma di crowdfunding prevede un gadget. In questo caso, si tratta di una confezione di assorbenti da spedire al confine con l’Ucraina con le carovane umanitarie organizzate da Rob de Matt. 

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