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Quando Lei sposa Lei, l’Unione Civile e i diritti LGBT

Si sono dette sì in occasione della loro Unione Civile davanti amici e parenti lo scorso 19 maggio, esattamente mentre tutta l’Europa guardava col fiato sospeso le nozze di Meghan e Harry, in quella stessa mattina due donne realizzavano il loro sogno d’amore.

Luisa e Anna, Sicula siculissima la prima, e milanese doc la seconda, si sono incontrate come spesso accade nel momento in cui non pensi che possa accadere qualcosa di travolgente.

Oggi sono mogli felici e rappresentano un piccolo pezzo del grande mondo composto dalle famiglie arcobaleno, che tanto ha lottato per vedere riconosciuti i più basilari diritti civili e ancora molto dovrà lottare per la tanto sospirata parità.

Luisa 50 anni, un coming out che risale a tantissimi anni fa accolto dalla sua famiglia con amore e inclusione, ci ha raccontato l’emozione della loro lunga storia d’amore.

”Ci siamo conosciute su un noto portale gay. Due righe laconiche di un annuncio nel quale non si capiva molto, fui subito spinta a contattarla, ecco forse il destino stava già facendo la sua mossa”  Luisa divertita ricorda “Le prime telefonate erano di pochi istanti, lei era troppo timida! Ma poi le chiamate si sono allungate ed è scattata l’esigenza di vedersi: questo ci ha portato nel tempo a compiere delle scelte importanti, io ho dovuto trasferirmi per poter stare con lei”.

Poi nel 2016 la svolta con la legge Cirinná del 20 maggio, e l’apertura in Italia alle Unioni Civili che ha restituito dignità e valore a lungo negati, come quello di essere una coppia omosessuale riconosciuta dalla società civile e dal diritto, vivendo pienamente la libertà di essere sè stessi.

Grazie a questa nuova possibilità ad oggi sono state oltre 14.000 le persone che si sono unite civilmente e formalmente, fra queste Luisa ed Anna, alle quali abbiamo chiesto un personale parere su come stanno andando le cose sul piano dei diritti civili LGBT.

Anna prende la parola “La mia non è una risposta ne’ una replica alle recenti dichiarazioni del Ministro Fontana. Evito inutili ed inconcludenti polemiche, che purtroppo sono state sollevate ed hanno avuto grande riscontro mediatico, permettendo a delle persone già inclini alla rabbia e ad altri sentimenti repressi, di appoggiarsi a tali affermazioni”.

Con voce ferma e pacata Anna continua “Oggi per fare il Ministro bisognerebbe avere chiaro cosa succede nella società civile, che la gente sia d’accordo o no, noi ci siamo! Siamo dentro la società e ci saremo sempre. Mattarella ha espressamente chiesto ai politici di vigilare affinché non ci siano arretramenti sui diritti civili”

E conclude con un po’ di amarezza “L’omofobia esiste, e se un politico fomenta le polemiche rischiamo di complicare le cose e certamente di fare dei passi indietro”.

Noi vogliamo fare tanti auguri a queste sposine che hanno superato tanti ostacoli e aspettato tanto tempo prima di potersi dire di sì ed impegnarsi reciprocamente ad essere l’una il sostegno e il riparo dell’altra, ci auguriamo e vi auguriamo che la tutela dei diritti non sia solo salvaguardata ma che si possa andare avanti nel comprendere e sostenere tutti i diritti LGBT.

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