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L’appuntamento a Scicli è con il rosso “Rubino”

Il lungo ponte dell’Immacolata profuma di buon cibo un po’ in tutta la Sicilia, ma a Scicli (RG) si tinge di un colore luminoso e intenso: il rosso “Rubino”, quel particolare riflesso del miglior vino dell’intera regione che verrà degustato e raccontato durante questa interessante manifestazione.


In questa V edizione, inaugurata ieri con la passeggiata guidata dal Prof. Paolo Nifosì al Convento e alla Chiesa del Carmine, è subito chiaro come i giovani del territorio e le eccellenze enogastronomiche sono i protagonisti indiscussi di un rilancio culturale ed economico della zona Iblea.

Quartier Generale dell’evento per questa edizione 2017, organizzata ancora una volta dai ragazzi di SEM (Spazi Espressivi Monumentali) è Piazza del Carmine, tra il magnifico Palazzo Busacca e il convento del Carmine, nei quali fino a domenica 10 dicembre sono previste grandi degustazioni guidate, appuntamenti talk&wine cioè confronti e dialoghi sul tema dell’agri-coltura, come sottolineano i ragazzi di SEM, citando Catone: l’antico filosofo infatti sosteneva che nessuna attività è adatta all’uomo come l’agricoltura, che ristora sia il corpo che la mente.

Ed è proprio questo che ispira i tantissimi giovani del territorio che stanno tornando a coltivare la terra con un approccio che potremmo definire clever, ottimizzando le risorse, producendo cibo sano, che non impatti sull’ambiente e per di più cercando di creare occupazione,
reddito ed inclusione.
Una sfida, ma anche una risposta ai sacrifici di genitori e nonni, per lo più braccianti, che grazie a queste terre in cui si è vissuto sempre e solo di agricoltura hanno investito in cultura e formazione scolastica per i propri figli, ma non sempre con i risultati sperati.
Dunque perché non riprendere la vecchia attività di famiglia? E provare a renderla identitaria ma allo stesso tempo contemporanea, re-inventando la tradizione.
Una filosofia che si sta diffondendo in maniera capillare fra i vari imprenditori agro alimentari compresi i produttori di vino.


Primaterra e Armosa hanno inaugurato con una degustazione guidata la prima giornata di “Rubino”.
Entrambe le cantine, una rappresentativa del territorio etneo e l’altra rappresentativa della zona di Scicli, hanno sottoposto agli intervenuti le migliori espressioni dei vitigni autoctoni di loro produzione.
Primaterra ha aperto le danze con Primae Rosae, rosato Etna D.O.C. e Primaterra, il loro rosso Etna D.O.C., un’esperienza gusto olfattiva che ha ricordato i sentori del sottobosco etneo e l’eleganza che contraddistingue la cantina, nata alla pendici del vulcano nel 2003 e da allora coltivata in modo naturale (senza l’ausilio della chimica) e con passione dai proprietari Camillo Privitera e Tiziana Gandolfo.
Armosa ha raccolto il testimone e proseguito con 2 grandi espressioni dell’azienda: Siclys e Curma, entrambi nero d’avola in purezza, annata 2010, inondando la sala di profumi speziati e del tipico sentore di carrubo.
La cantina Armosa rappresenta a pieno titolo il territorio vocato di scicli, sin dal 2003 ne esprime al meglio caratteristiche ed identità, grazie all’impegno profuso dalla proprietà nel favorire un naturale ciclo produttivo volto ad ottenere uve di qualità.
I relatori di SEM e le cantine intervenute hanno salutato la platea parlando di futuro e qualità: due parole che descrivono bene l’intento della manifestazione “Rubino” e possano essere di augurio per tutta l’agri-coltura siciliana.
Vi ricordiamo che la manifestazione prosegue fino a domenica 10 dicembre! Sul sito ufficiale www.rubinoscicli.it il programma dettagliato.

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